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PAKISTAN, REVOCATI ARRESTI DOMICILIARI EX-PRIMO MINISTRO BHUTTO, ATTENTATO A PESHAWAR

Il provvedimento restrittivo nei confronti dell’ex primo ministro pakistano Benazir Bhutto, agli arresti domiciliari nella sua abitazione da questa mattina, è stato revocato. “Si trattava di un provvedimento temporaneo, disposto per la sua sicurezza – aveva dichiarato poche ore fa il ministro dell’informazione Tarek Azeem – la Bhutto sarà libera di muoversi domani”. La stampa locale tuttavia, parla di un ordine di arresto della durata di 30 giorni, spiccato nel momento in cui la Bhutto ha cercato di rompere l’assedio intorno alla sua residenza, e ‘formalmente sospeso’ in anticipo. Nel corso della giornata, gli agenti che hanno circondato la casa, tra cui alcuni in tenuta antisommossa, hanno impedito all’ex primo ministro di raggiungere la manifestazione di protesta nel quartiere di Rawalpindi, contro lo stato di emergenza dichiarato sabato scorso dal presidente Pervez Musharraf. La guida del Partito del popolo pakistano (Ppp) ha tentato inutilmente per due volte di sottrarsi agli arresti domiciliari per recarsi alla manifestazione, dispersa dalla polizia con l’uso di gas lacrimogeni e manganelli. Decine di persone sarebbero state arrestate, secondo la stampa locale indipendente, in quella che Bhutto ha definito “una battaglia per la democrazia”, arringando la folla con un megafono da un balcone di casa, e invitando il presidente “a non trasformare il Pakistan in un altro Iraq”. In una giornata densa di sviluppi drammatici per il paese, nei pressi di Peshawar, un attentatore suicida si è fatto esplodere nell’abitazione di Amir Muqam, dell’esponente del partito di maggioranza ‘Lega Musulmana’ rimasto illeso, uccidendo almeno quattro persone e ferendone altre tre. Oggi, i partiti di opposizione pakistani hanno denunciato l’arresto di oltre 5000 persone nel corso delle manifestazioni degli ultimi giorni; le forze dell’ordine non hanno rilasciato nessun commento ufficiale ma fonti dell’esercito hanno riferito alla stampa locale che solo 1000 tra i sostenitori della Bhutto sarebbero in stato di fermo.Misna