Toscana

AFGHANISTAN, BOMBE NATO E ATTENTATI UCCIDONO DECINE DI PERSONE, INCLUSI MOLTI BAMBINI

Ci sono numerosi bambini e ragazzi tra le vittime di due differenti episodi di violenza avvenuti oggi nel nord-est e nel nord del paese: è questo il triste dato che accomuna un bombardamento aereo della Nato su un villaggio della provincia di Badghis e un attentato all’interno di uno zuccherificio nella provincia di Baghlan. Le bombe dei caccia della Nato ufficialmente sganciate per colpire alcune postazioni talebane hanno di certo tolto la vita ai due figli di Lal Mohammad, anonimo afghano fino a qualche ora fa, la cui testimonianza è però stata ripresa dalle agenzie di stampa internazionali: “Adesso voglio che il presidente Karzai apra un’inchiesta” ha detto Lal Mohammad in un grido ripreso da altri abitanti del villaggio che hanno perso case e parenti sotto i bombardamenti. Le testimonianze dei civili sono state una risposta all’iniziale smentita di “vittime collaterali” fatta dall’esercito afghano e hanno preso ancor più vigore nel silenzio dei portavoce della Nato. Il bilancio è incerto, ma come ha detto alla MISNA Fatana Ishaq Gailani, fondatrice del Consiglio delle donne afghane, “quante siano le vittime nessuno può dirlo perché è pericoloso visitare i luoghi degli scontri e perché non esistono fonti veramente indipendenti”. Sono di certo tanti i bambini e gli adolescenti morti nell’attentato allo zuccherificio nella provincia di Baghlan. Si trovavano lì per dare il benvenuto a una delegazione parlamentare arrivata da Kabul, hanno trovato la morte ancora agli inizi di una vita già segnata dalla violenza. Le notizie sono discordanti, ma il bilancio provvisorio indica almeno cinquanta morti. Tra queste anche il portavoce dell’opposizione in Parlamento ed ex ministro del Commercio Mostafa Kazemi e quattro deputati che facevano parte della delegazione parlamentare; altri tre deputati sono rimasti feriti. Fonti della sicurezza locale hanno detto che i morti potrebbero essere molti di più perché alcuni corpi senza vita sono stati portati via dai parenti o devono ancora essere recuperati. Gli episodi di Badghis e di Baghlan sono gli ultimi due di una catena di violenze aumentata di intensità nel corso del tempo: nonostante siano trascorsi sei anni dall’invasione americana che mise fine al governo dei talebani, in Afghanistan si continua a morire e a farne le spese sono sempre più spesso i civili. “Sono le donne, le vedove, i bambini le prime vittime di una situazione che si va facendo di giorno in giorno più difficile e preoccupante” ha ribadito alla MISNA Fatana Ishaq Gailani.Misna