Toscana

LIBANO, I FUNERALI DI GHANEM: «LA GENTE È STANCA, VUOLE SOLO NORMALITÀ»

Si sono svolti questa mattina i funerali di Antoine Ghanem, il deputato del partito ‘Kataeb’ (Falange) ucciso due giorni fa a Beirut per l’esplosione di un ordigno, nel quartiere cristiano di Sin el-Fil, che ha causato anche la morte di due uomini della sua scorta e di alcuni passanti. Ghanem, ultima vittima di una serie di omicidi politici iniziata con l’assassinio dell’ex primo ministro Rafik Hariri, faceva parte di una maggioranza parlamentare che da oggi conta su soli tre voti in più rispetto all’opposizione in un’aula composta da 128 deputati. “Qui la gente è stanca – hanno detto alla MISNA fonti locali – e non vede l’ora che il paese torni alla normalità. A morire poteva essere un sunnita o uno sciita piuttosto che un cristiano: paradossalmente la morte di Ghanim non modifica più di tanto il quadro di un paese che stenta a ripartire, che ha un’economia da ricostruire e che deve trovare una soluzione a profonde spaccature politiche e sociali”. Oggi in Libano è giornata di lutto: banche, scuole e uffici governativi sono chiusi in tutto il paese. I negozi sono però rimasti aperti, quasi a segnalare la volontà popolare di voler andare avanti nonostante tutto. A meno di una settimana dall’elezione di un nuovo presidente e dalla scadenza del mandato di Emile Lahoud, considerato un solido alleato della Siria, l’attentato rianima e scuote il dibattito politico focalizzato in questi giorni sulle presidenziali: da una parte la maggioranza parlamentare, che sostiene di poter eleggere il nuovo capo dello stato con il 50,1% dei voti (65 deputati su 128), dall’altra l’opposizione che sostiene invece la necessità del quorum dei due terzi. La comunità internazionale, intanto, si è augurata che i tentativi fatti per destabilizzare il paese non minino il processo costituzionale in atto: “L’assassinio politico – ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon – non può essere ammesso, occorre mettere fine all’impunità”.Misna