Toscana

PADRE GIANCARLO BOSSI A RADIO VATICANA: «È “IL SIGNORE CHE MI HA TENUTO SERENO E TRANQUILLO»

“E’ un’esperienza che non desidero faccia nessuno, perché è molto dura. Andrei calmo nel consigliare a qualcuno di avere esperienze come la mia. D’altra parte, sto capendo pian piano che insegna tante cose. Avrò, quindi, tempo, credo, in questi mesi di riflettere su quello che veramente è accaduto”. E’ quanto ha detto oggi alla Radio Vaticana padre Giancarlo Bossi, missionario del Pime, liberato ieri sera dopo essere stato rapito lo scorso 10 giugno nelle Filippine. In questi giorni di prigionia – ha aggiunto – “grazie al cielo non mi sono mai scoraggiato, grazie all’esperienza di padre Benedetto, rapito e poi rilasciato, e di padre Giuseppe Pierantoni, anche lui rapito e rilasciato. Per cui, anch’io mi ero messo il cuore in pace e mi ero detto: ‘Anch’io verrò rilasciato un giorno’. Non ho mai perso la tranquillità dentro di me e di questo devo ringraziare veramente il Signore, che mi ha tenuto sereno e tranquillo di fronte a tutto quello che mi stava accadendo”. Padre Bossi, nell’intervista alla Radio Vaticana, racconta che tutti i giorni dialogava con i suoi rapitori: “si parlava del più e del meno. Loro pregavano ed io pregavo. Una delle domande che facevo loro, e anche a me stesso, era: ‘Ma stiamo pregando lo stesso Dio o è un Dio diverso, visto che voi pregate con il fucile a destra ed io rapito a sinistra? E’ lo stesso Dio che vuole tutte queste cose o che cosa?’. Per cui pian piano certe domande sono ancora dentro di me e devo ancora approfondire tutto il senso di queste cose”. Il missionario del Pime ringrazia il Papa, il superiore generale del Pime, i suoi confratelli e tutti coloro che hanno pregato per la sua liberazione. “Una delle cose della mia esperienza è che nel tempo libero, che era tanto – ha aggiunto – pensavo a tutta la mia vita, a tutte le persone che ho incontrato, alle facce degli amici, agli amici vivi, agli amici morti e credo che anche questo sia stato molto bello”. Questa esperienza – ha concluso – “credo mi abbia fatto capire che siamo ancora molto lontani dal riconoscerci come fratelli. Io spero e credo che arriverà il giorno in cui potremo dire assieme che Dio è nostro Padre da figli di Dio e riconoscere che tra di noi siamo veramente fratelli e sorelle”.SirFilippine, liberato padre Bossi