Toscana

FILIPPINE, LIBERATO PADRE BOSSI; LA TELEFONATA ALLA SORELLA E LA GIOIA DEL PAPA

Padre Giancarlo Bossi, il missionario del Pontificio istituto missioni estere, rapito il 10 giugno scorso nel sud delle Filippine, è stato liberato; uomini dei servizi segreti italiani lo hanno accompagnato a Zamboanga per una prima visita di controllo sullo stato di salute. Lo ha reso noto ierisera il superiore generale del Pime, Gian Battista Zanchi. Dopo la liberazione, padre Giancarlo Bossi si fermerà ancora per qualche giorno nelle Filippine e poi, verso la fine della settimana prossima , farà rientro in Italia.“Ciao, sono Giancarlo”. Alle 20.30 di ieri sera è finita l’attesa in casa Bossi. All’altro capo del telefono, una voce stanca e tirata, ma sufficiente a far esplodere la gioia dei familiari. “La linea era molto disturbata – riferisce Pinuccia Bossi, sorella del missionario rapito – ma, non appena ho avuto la certezza che fosse davvero lui, sono scoppiata a piangere. Per noi è davvero la fine di un incubo”. Fortunata coincidenza ha voluto che la telefonata dalle Filippine arrivasse proprio mentre la famiglia era riunita in casa a festeggiare gli 87 anni di mamma Amalia, la madre di padre Giancarlo. “L’avevo detto a tutti che oggi era il suo compleanno: forse mi hanno sentito anche laggiù”, scherza Pinuccia, quasi a esorcizzare un’attesa durata ben quaranta lunghissimi giorni. “È stata veramente dura – riprende la sorella di padre Giancarlo – soprattutto in questi ultimi tempi. Sarà stato anche il caldo, ma non ce la facevamo quasi più. Per fortuna, ci hanno sostenuto le preghiere e l’affetto della nostra parrocchia, di tutta la gente della comunità che ci ha voluto manifestare vicinanza e solidarietà. Ringraziamo di cuore tutti, anche coloro che non conosciamo ma che ci hanno ugualmente voluto manifestare vicinanza. In particolare, ringraziamo i padri del Pime, con i quali eravamo in contatto quotidiano e gli uomini della Farnesina, che sono stati davvero grandi”.“È una notizia che ci riempie di gioia. Una gioia grandissima, da parte mia, di tutta la Regione Lombardia e di tutti coloro che si erano mobilitati con azioni, manifestazioni e preghiere”. Così il governatore della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, non appena appresa la notizia, ha commentato la liberazione di padre Giancarlo Bossi. “Siamo vicini a lui, alla sua famiglia, ai suoi confratelli e a tutti quanti si sono dati da fare per la sua liberazione”, ha concluso Formigoni che, fin dai primissimi giorni aveva seguito da vicino la vicenda. “Lieto della liberazione di padre Bossi” si è detto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Mentre il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha annunciato ai giornalisti la liberazione pochi minuti prima delle 21. “È una grande gioia per i suoi cari e per tutti noi – ha dichiarato il premier -. Il lavoro silenzioso, continuo ed efficace del governo e dei nostri servizi ha permesso di giungere ad un felice esito della vicenda”. “Veramente la nostra preghiera è stata insistente presso il cuore del Signore e ha ottenuto la grazia del rilascio di padre Giancarlo”. Così, pochi minuti dopo l’ufficializzazione della notizia, il commento del cardinale Dionigi Tettamanzi. L’arcivescovo di Milano ha chiamato al telefono mons. Paolo Masperi, prevosto di Abbiategrassso, paese natale del missionario del Pime rapito il 10 giugno nelle Filippine, per testimoniargli, ancora una volta, la vicinanza e l’affetto dell’intera diocesi ambrosiana. “Quando l’abbiamo saputo – ha detto, commosso, mons. Masperi – abbiamo subito suonato le campane e, al concerto di festa, si sono unite tutte le chiese della città. Il Signore ha ascoltato la nostra supplica quotidiana e ci ha ridonato questo nostro amato confratello”. “Noi abbiamo sempre creduto alla liberazione – aggiunge il prevosto – e non abbiamo mai smesso di pregare. Bisogna credere alla preghiera”.“Le nostre preghiere sono state ascoltate”. Questo il commento del portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Padre Lombardi, a nome di Papa Benedetto XVI, ha espresso “grandissima gioia” per questa “bellissima notizia”. “Adesso – ha aggiunto il portavoce vaticano – ci auguriamo che padre Bossi possa riprendere la sua attività missionaria con serenità e che non si ripetano più sequestri o altri episodi di violenza nella regione”. (Fonte: Sir)