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AFGHANISTAN: CONFERENZA DI ROMA: FERMARE UCCISIONI DI CIVILI

“Non possiamo nascondere la realtà che le vittime civili, non importa se accidentali o meno, rafforzano i nostri nemici e minano i nostri sforzi”: lo ha detto oggi il Segretario Generale dell’Onu Ban ki Moon intervenendo alla Conferenza sulla Giustizia in Afghanistan in corso a Roma, in Italia. Ma la tragedia delle vittime civili, 600 dall’inizio del 2007 secondo un rapporto diffuso in questi giorni (vedi notizia AFGHANISTAN delle 02:03), è stata condannata con parole concordi anche dal presidente afgano Hamid Karzai e dal primo ministro italiano Romano Prodi. L’Italia e l’Afghanistan hanno fatto sapere di ritenere “assolutamente necessario e urgente” che le operazioni militari condotte dalla Nato-Isaf “siano improntate al massimo coordinamento ed accuratezza al fine di evitare che vi siano vittime civili innocenti” hanno affermato il ministro degli Esteri Massimo D’Alema e il presidente Karzai in un incontro svoltosi poco prima dell’avvio dei lavori della Conferenza. Tutti i partecipanti alla sessione di questa mattina hanno chiesto all’unanimità di ridurre i morti, coordinare le azioni militari per far cessare una carneficina sbagliata, dannosa e controproducente. È stato proprio il segretario dell’Onu a sottolineare “l’esigenza che gli afgani e le forze internazionali agiscano in stretto raccordo con il diritto umanitario internazionale”. Un coordinamento definito “priorità assoluta” dal presidente del Consiglio italiano Prodi. “Ogni vittima civile è una di troppo” ha detto Jaap de Hoop Scheffer, il segretario generale della Nato, anch’egli presenti alla Conferenza di Roma, il quale ha aggiunto di comprendere “le preoccupazioni del presidente Karzai e dell’Italia, ma assicuro che operiamo secondo gli stessi valori e le stesse categorie morali”.Misna