Toscana

TERRA SANTA: CAPITOLO CUSTODIA, RAMMARICO PER UN CONFLITTO CHE DURA DA 40 ANNI

“A distanza di quaranta anni dalla Guerra del Giugno 1967, anche oggi la pace non regna in Terra Santa, che rimane lacerata dal conflitto che divide e oppone l’uno all’altro i suoi due popoli”. E’ quanto “constatano con rammarico” i frati minori della Custodia di Terra Santa che ieri sera hanno concluso il loro Capitolo presso la Grotta della Natività a Betlemme. Nel messaggio finale, pervenuto al Sir, i frati ricordano “la loro costante vicinanza alla provata popolazione civile di questa città natale di Nostro Signore Gesù Cristo, come pure a quella di Gerusalemme e di altre città nella Regione. Vicinanza dimostrata in modo particolare durante la guerra, di cui ricorre ora questo triste quarantesimo anniversario. Tale solidarietà non è mai mancata e viene manifestata con vigore ed efficacia anche nell’attuale fase singolarmente difficile”.  Il messaggio finale ricorda come anche gli stessi religiosi “hanno anch’essi sperimentato in prima persona i pericoli inerenti alla situazione bellica – sia quarant’anni or sono che cinque anni fa’, quando resistevano con eroica fedeltà alle pressioni di abbandonare il Luogo Santo della Natività ed invece ne difesero strenuamente il più profondo significato per tutta l’umanità”. Il messaggio termina con la preghiera che “le due Nazioni che trovano la loro patria in questa Terra Santa possano con-vivere riconciliate, in base al reciproco riconoscimento della loro pari dignità ed uguale diritto a sicurezza e libertà”. L’ultima giornata del capitolo è coincisa anche con il saluto del patriarca di Gerusalemme. Mons. Sabbah che ha espresso “la gratitudine della Chiesa locale” alla Custodia “per la difesa dei Luoghi Santi e per il servizio pastorale svolto dai frati”. “Le nostre terre – ha detto il Patriarca – sono segnate da una situazione durissima di conflitti e di sofferenze. La Chiesa, in tutte le sue componenti, è chiamata a svolgere un’opera di pacificazione, che può essere frutto solo di un’evangelizzazione rinnovata. Tocca a noi aiutare il popolo in questo cammino di riconciliazione”.

Sir