Toscana

SOMALIA, INTENSI COMBATTIMENTI A MOGADISCIO

Soldati etiopi,con la copertura di carri armi ed elicotteri da combattimento, continuano ad avanzare lungo alcune delle principali strade di Mogadiscio, in quella che appare le più imponente operazione di sicurezza compiuta finora dalle forze fedeli al governo di transizione della Somalia (Tfg) e dai loro alleati etiopi. Lo riferiscono fonti della MISNA sul posto, precisando che i combattimenti, iniziati intorno alle 06 del mattino ora locale (le 05 in Italia), interessano varie zone della capitale, sia a sud che a nord. “Colpi di artiglieria pesante continuano a risuonare in vari punti e anche gli elicotteri hanno aperto il fuoco sulla città. Colonne di fumo si alzano da almeno due punti di Mogadiscio” dice una fonte contattata dalla MISNA nella zona sud della capitale somala.

Secondo le informazioni raccolte, le forze etiopi avrebbero preso il controllo di alcuni dei principali incroci della città: Shirkole, Ifka halane, Ali Kamiin, Hararyaale e Towfiq. Alcune di queste aree sono considerate roccaforti delle forze che si oppongono al governo di transizione e ai loro alleati etiopi. Secondo fonti militari almeno 2500 soldati etiopi, 100 carri armati e un numero ancora non chiaro di elicotteri sarebbero impegnati nell’operazione, che vede l’esercito etiope agire in concerto con le milizie fedeli al presidente Abdullahi Yusuf.

Almeno sette persone sono morte negli scontri di questa mattina, ma si tratta di un bilancio ancora incerto e parziale. “La gente è tornata a chiudersi nelle case” dice ancora un abitante di Mogadiscio, sottolineando come l’operazione di oggi arrivi dopo cinque giorni di relativa calma in città. Gli intensi scontri di giovedì e venerdi scorsi, nei quali erano morte una sessantina di persone e oltre 300 erano rimaste ferite, avevano infatti ceduto il passo ai negoziati tra il più potente clan di Mogadiscio, gli Hawiye, e le forze etiopi, quelle governative e quelle della missione dell’Unione africana in Somalia (Amisom). Dopo una prima tregua raggiunta nel fine settimana con gli etiopi, gli Hawiye hanno siglato ieri un’intesa anche con i soldati dell’Amisom. L’operazione di stamani rischia di rimettere tutto in discussione, almeno che non avvenga col consenso del clan.

Misna