Toscana

GUINEA, DISORDINI E VIOLENZE IN TUTTO IL PAESE DOPO NOMINA PRIMO MINISTRO

Proseguono su tutto il territorio nazionale i disordini, le violenze e le manifestazioni di protesta iniziate ieri pochi minuti dopo la tanto attesa nomina del nuovo primo ministro. La scelta del presidente Lansana Conté, caduta su un suo strettissimo collaboratore Eugene Camara, ha acceso la protesta popolare che si aspettava la nomina di un primo ministro di consenso. Fonti della MISNA fanno sapere che manifestazioni e scontri sono segnalati in varie zone della capitale Conakry, completamente bloccata da numerosi cortei in corso in diversi angoli della città, ma anche in altre città dell’interno del paese come Kouroussa, Boké, Pita, Nzerekore e Kankan. Migliaia di persone sono ormai da ore per le strade di Conakry, dove negli scontri con i militari e con la polizia sarebbero già morte almeno tre persone (ma si tratta di un bilancio fortemente provvisorio): due nel quartiere di Matam e uno in quello di Bonfi. Per strada anche moltissimi giovani che, rimandati a casa dalle scuole nel timore di violenze, sono rimasti per strada a protestare. Le violenze sono iniziate dopo che a Matam proprio un gruppo di giovani studenti del locale liceo (distante poche centinaia di metri dal palazzo presidenziale) ha lanciato sassi contro il corteo presidenziale che stava cercando di lasciare la zona. Le guardie del presidente Lansana Conté hanno aperto il fuoco contro la folla, lasciando a terra almeno due giovani. Non è ancora chiaro dove si trovi in questo momento il presidente Conté, dal momento che il convoglio sarebbe stato bersagliato da numerose sassaiole durante tutto il suo percorso in uscita dalla capitale. Secondo alcuni media locali, i manifestanti avrebbero impedito al presidente di lasciare la città e il convoglio presidenziale avrebbe fatto ritorno alla residenza del capo di Stato.

La situazione è grave anche in altre città, per le quali ottenere informazioni è ancora più difficile che a Conakry, e se a Pita manifestanti in collera avrebbero dato alle fiamme l’ufficio del prefetto cittadino è stato confermato che a Kankan la folla ha linciato almeno un militare oltre ad aver preso d’assalto alcuni edifici governativi. Scene di rabbia popolare sono segnalate anche in altre località dell’interno del paese. “Più che uno sciopero, nel paese è in corso un’insurrezione che terminerà solo con l’uscita di scena del presidente Conté” ha detto all’agenzia Afp il portavoce della coalizione che raccoglie i 14 partiti dell’opposizione nazionale, Unione delle forze democratiche della Guinea (Ufg). I movimenti sindacali – protagonisti, anche in rappresentanza di opposizione politica e della società civile delle trattative delle scorse settimane con l’entourage del presidente da cui era scaturito l’accordo per la nomina di un premier di consenso che aveva portato alla sospensione delle precedenti proteste – sono ancora riuniti alla Borsa del Lavoro per mettere a punto una strategia comune. Ma, almeno stando ad alcune anticipazioni circolate sulla stampa locale e internazionale, potrebbero chiedere le dimissioni del nuovo primo ministro.

Il neonominato premier Camara, intanto, si sarebbe già incontrato stamani con gli ambasciatori di Francia, Germania, America e con i rappresentanti dell’Unione Europea e delle agenzie Onu presenti nel paese. Non è ancora chiaro di cosa si sia discusso, ma la comunità internazionale già nelle scorse settimane ha fatto molte pressioni sul governo per abbassare i toni dello scontro e per trovare un accordo negoziato tra le parti. Misna