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SOMALIA, APERTI LAVORI PREPARATORI DELLA CONFERENZA DI RICONCILIAZIONE; INTENSI COMBATTIMENTI NEL CENTRO DEL PAESE

La prima fase della Conferenza per la riconciliazione in Somalia si è aperta stamani a Mogadiscio. Per tutta la settimana, oltre 250 persone, in rappresentanza di vari settori della società civile, del mondo politico, di quello economico, ma anche capi tradizionali e religiosi, si incontreranno all’Hotel Kaah, nel nord di Mogadiscio, per preparare la ‘Conferenza di riconciliazione somala’ vera e propria che si dovrebbe tenere nelle prossime settimane. Ad aprire i lavori, oggi c’erano il primo ministro del governo di transizione, Ali Mohammed Gedi, e il responsabile per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite Eric loraj. Il funzionario dell’Onu ha sottolineato che le Nazioni Unite e tutta la comunità internazionale hanno più volte ribadito l’urgenza di avviare un processo di riconciliazione “realmente inclusivo” di tutti i protagonisti della vita politica e sociale somala. Il premier Gedi ha ribadito che la conferenza per la riconciliazione “si terrà e si terrà in Somalia”.

L’incontro iniziato oggi, organizzato dal ministero per la riconciliazione e finanziato dal programma Onu per lo sviluppo (Undp), ha tra le sue priorità la restaurazione della pace e della sicurezza nella città di Mogadiscio e la messa a punto di una serie di modalità con cui evitare gli scontri tra clan e consentire alle famiglie la soluzione negoziata di eventuali dispute. Durante l’apertura dei lavori non è stato fatto alcun accenno riguardo alla presenza, alla futura conferenza di riconciliazione somala, di rappresentanti delle Corti Islamiche, assenti all’incontro di questa settimana. La comunità internazionale – Unione Europea in testa, ma più recentemente anche gli Usa si sono allineati su questa politica – ha ripetutamente chiesto che l’ala moderata delle Corti, rappresentata da Sheik Sharif Sheikh Ahmed, venga coinvolta nel processo di riconciliazione.

Intensi combattimenti tra truppe fedeli al governo di transizione somalo e milizie locali sono esplosi oggi nella provincia centro-settentrionale somala del Galgadud. La MISNA lo ha appreso da fonti giornalistiche locali, le quali precisano che i combattimenti si starebbero svolgendo nella zona di Guruel. Secondo una prima ricostruzione, sul campo si sono affrontati per tutto il giorno soldati provenienti dal Puntland, l’autoproclamatasi regione autonoma nel nord della Somalia guidata in passato da Abdullahi Yusuf ora presidente del governo di transizione somalo, e alcune milizie dei clan della zona. I militari filogvernativi stavano rientrando in Puntland dopo aver lasciato Mogadiscio, dove nelle scorse settimane avevano partecipato alla cacciata dei miliziani legati alle Corti Islamiche. Non è ancora chiaro cosa abbia acceso gli scontri, né si hanno per ora bilanci certi delle vittime, ma i combattimenti, durati a lungo, sarebbero stati particolarmente intensi.Misna