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MEDIO ORIENTE, TREGUA TRA HAMAS E FATAH

Sembra tenere la tregua tra Hamas e Fatah entrata in vigore nella notte, malgrado questa mattina continuino a circolare per le strade uomini armati di entrambe le fazioni, come riferiscono fonti di sicurezza locali. Dopo quattro giorni di violenti scontri costati la vita a una trentina di palestinesi, tra attivisti e semplici passanti, ieri sera il ministro degli Esteri palestinese Mahmoud al-Zahar ha annunciato la decisione di cessare le ostilità dopo un incontro tra il primo ministro del governo di Hamas, Ismail Haniyeh, e Rawhi Fattou, un collaboratore del presidente Mahmoud Abbas di Fatah. “I scontri devono cessare e gli uomini armati devono immediatamente ritirasi dalle strade “ ha detto al-Zahara aggiungendo che le parti hanno concordato di “rimuovere tutti i posti di blocco e il ritorno delle forze armate alle loro postazioni e far cessare ogni forma di tensione”. Le parti hanno accettato anche di consegnare agli inquirenti le persone sospettate di coinvolgimento nelle violenze e negli omicidi degli ultimi giorni perle relative indagini.

“Il presidente e il primo ministro – ha detto Zahara – chiedono ad Hamas e a Fatah di rispettare il suddetto accordo e di incontrasi immediatamente per discutere la ripresa di consultazioni generali sulla formazione di un governo di unità nazionale”. Pochi minuti prima dell’incontro con Fattou l’ufficio di Haniyeth aveva diffuso un appello urgente del primo ministro per la cessazione di ogni forma di ostilità, “allo scopo di risparmiare il sangue palestinese e fermare il deterioramento delle relazioni tra i movimenti di Fatah e Hamas”.

Ieri sera, tra le ultime eclatanti azioni negli scontri tra le due fazioni, un razzo è stato lanciato contro il quartier generale del servizio di sicurezza nazionale e della polizia a Gaza città provocando seri danni ma, apparentemente, nessun ferito. Le autorità politiche e religiose stanno cercando di evitare che le tensioni nella Striscia di Gaza si estendano alla Cisgiordania. Il Gran Mufti dei territori palestinesi, Mohammed Hussein, ha emesso un editto a Ramallah mettendo al bando scontri interni: “Chi riceve ordini di uccidere – ha detto il capo religioso- deve fermarsi dal farlo. Ogni versamento di sangue è proibito”.

Intanto nella notte un raid dell’aviazione israeliana nella striscia di Gaza ha distrutto un tunnel scavato nei pressi del varco di Karni, il principale punto di transito delle merci palestinesi verso Israele e l’estero, poiché, secondo il portavoce dell’esercito israeliano, palestinesi si stavano preparando a usarlo per compiere un attentato in Israele. L’attacco israeliano avviene meno di 24 ore dopo l’attentato palestinese nella città israeliana di Eilat, nell’estremo sud del paese, in cui un kamikaze ha ucciso tre persone davanti al negozio di un fornaio. Secondo fonti di governo citate la quotidiano israeliano Hareetz, il primo ministro Ehud Olmert non avrebbe intenzione di rispondere all’attentato di Eilat con una “vasta operazione militare” nella Strisca di Gaza, spezzando il cessate-il-fuoco in vigore da novembre.Misna