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MEDIO ORIENTE, ANCORA SCONTRI TRA HAMAS E FATAH A GAZA; NEGOZIATI SOSPESI

Colpi di arma da fuoco, lanci di mortaio e granate nei pressi di un ufficio di sicurezza della Città di Gaza, hanno segnato stamani la riprese, dopo una notte di relativa calma, degli scontri tra le milizie legate a Fatah e Hamas, che, solo nella giornata di ieri, hanno causato la morte di 15 persone, incluso un bambino di 2 anni, e il ferimento di decine. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali, precisando che gli scontri sono in corso di fronte ai locali della sicurezza preventiva, forza fedele ad al Fatah, il movimento del presidente Mahmud Abbas, mentre, secondo fonti internazionali, colpi di arma da fuoco starebbero risuonando anche nei locali dell’ospedale di Shifa. Non è ancora chiaro se questi nuovi episodi abbiano provocato vittime.

Le violenze di ieri hanno portato anche alla sospensione dei negoziati tra i due movimenti per la formazione di un governo di unità nazionale, dopo che i partiti si sono accusati a vicenda di aver dato inizio alle violenze, esplose in concomitanza con i festeggiamenti organizzati ieri da Hamas per celebrare la schiacciante vittoria alle elezioni dello scorso anno. Nonostante il boicottaggio internazionale i palestinesi hanno resistito a questo assedio, ha detto ieri il primo ministro Ismail Haniyeh, le cui parole vengono riportate oggi dal quotidiano ‘Haaretz’.

Sono quasi una cinquantina le persone morte negli scontri tra le due fazioni esplosi dopo che il presidente Mahmoud Abbas, appartenente a Fatah, propose convocare elezioni anticipate per uscire da una crisi innescata dall’embargo di Usa, Ue e Israele dopo la vittoria di Hamas. Quest’ultimo ha subito reagito definendo la proposta di tornare alle urne un tentativo illecito di escluderlo dal potere. Hamas vinse le elezioni del 2006 ottenendo 74 seggi su 132 e spodestando Fatah dalla maggioranza per la prima volta dalla nascita dell’Autorità nazionale palestinese.Misna