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SOMALIA, UNIONE AFRICANA, APPROVATI PIANI DISPIEGAMENTO FORZA DI PACE

Il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana (Ua) ha approvato ieri i piani per il dispiegamento di una forza di pace in Somalia (Amisom, African Mission to Somalia). Lo ha annunciato la stessa Ua, precisando che già nei prossimi giorni circa 2500 soldati arriveranno nel paese come avanguardia di un contingente che a dispiegamento completato conterà 7600 uomini circa, ovvero 9 brigate da 850 componenti ciascuno. Il mandato dell’Amisom, della durata iniziale di soli sei mesi, dovrebbe comprendere “la facilitazione di operazioni umanitarie in Somalia e il consolidamento della pace e della stabilità nel paese” si legge nella nota con cui l’Ua ha annunciato la decisione presa ieri nel corso di una riunione straordinaria del Consiglio per la pace e la sicurezza.

Said Djinnit, commissario dell’Ua per la pace e la sicurezza, ha chiesto agli stati membri dell’Ua e all’Unione europea di fornire “appoggio finanziario e tecnico” all’operazione, annunciando anche che al termine dei sei mesi di mandato iniziale dell’Amison, la missione in Somalia “si trasformerà in un’operazione dell’Onu”. Proprio ieri il partito di governo ugandese, che detiene una ampia maggioranza in Parlamento, ha approvato il piano messo a punto dal ministero della Difesa di Kampala per l’invio di soldati in Somalia.

Il piano dovrà ora passare al vaglio del parlamento, che dovrebbe discuterlo entro le prossime due settimane, ma si tratta di una pura formalità. Per il momento appare certo solo il dispiegamento di soldati ugandese, anche se anche Nigeria, Sudafrica, Mozambico e Rwanda nei giorni scorsi hanno dimostrato disponibilità a inviare propri contingenti.

Intanto l’insicurezza resta alta a Mogadiscio, dove, dopo l’attacco condotto da ignoti ieri contro la residenza presidenziale, Villa Somalia, un gruppo armato ha teso un’imboscata contro un convoglio di mezzi etiopi, presenti a fianco del governo di transizione somalo. La controversa presenza etiope in Somalia, dovrebbe chiudersi proprio con l’arrivo nell’ex-colonia italiana del Corno d’Africa della missione dell’Ua.Misna