Toscana

MEDIO ORIENTE, CHIESE CRISTIANE DI GERUSALEMME: UNITÀ PALESTINESI PER EVITARE GUERRA CIVILE

“È sicuramente tempo di unirsi invece che scontrarsi. Sparare contro i propri oppositori o rapirli non demolirà il Muro di sicurezza né porrà fine all’embargo contro il popolo palestinese”: lo scrivono in un messaggio congiunto – di cui la MISNA ha avuto copia – i patriarchi e i capi delle chiese cristiane di Gerusalemme, esprimendo “inquietudine” per il grave scontro interno tra i sostenitori del movimento al-Fatah del presidente palestinese Mahmoud Abbas e quelli di Hamas, la formazione al governo. “Sembrerebbe – si legge inoltre – che tutti i tentativi di mediazione siano finora falliti provocando una situazione di stallo”.

In aggiunta, il linguaggio “minaccioso usato negli ultimi giorni dai rappresentanti di entrambi i movimenti e di altre parti è senza precedenti e molto aggressivo”. Tutti questi elementi – secondo i capi delle principali chiese cristiane di Gerusalemme – “possono portare solo alla guerra civile nel giro di poche ore. Il risultato sarebbe così drastico che oscurerebbe le reali priorità dell’intera questione palestinese”.

Per questo, i firmatari del messaggio – tra cui il patriarca dei latini Michel Sabbah, quello dei greci ortodossi Theophilos III, quello degli armeni Prokom II, il Custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa – affermano: “Riteniamo che sia giunto il momento di chiedere intense preghiere all’Altissimo per la pace e per un’opportunità di stabilità in modo che tutte le parti possano prendere in considerazione con cura tutte le questioni in gioco”. “Siamo convinti – è scritto inoltre nel testo ricevuto dalla MISNA – che abbiamo il dovere di cambiare atteggiamento soprattutto nell’interesse di tutti i nostri bambini e dei giovani che meritano un futuro migliore privo di odio e amarezze”.Misna