Toscana

AMBIENTE: ALLARME IN TOSCANA PER INSETTO DIVORACASTAGNE

Come il virus di Maga Magò, la sua presenza si manifesta con improvvise bolle sulle foglie e sui tronchi di castagni centenari. Poi attacca i tronchi e infine si mangia le castagne. Buongustaio, ma così nocivo da far fuori fino all’ 80% del carico di frutti di un castagno di discrete dimensioni, è arrivato anche in Toscana il cinipide galligeno, un insetto fitofago di origine cinese apparso inspiegabilmente nel 2002 a Cuneo poi scomparso per manifestarsi di nuovo in provincia di Viterbo nel 2005. L’allarme viene dall’Agenzia regionale per l’ambiente e dalla Cooperativa agricola La Legnaia. In Toscana il marrone è una cosa seria, tanto che in alcune zone è protetta come ‘dop’. L’arrivo dell’insetto giallo desta allarme e preoccupazione. Simone Tofani, responsabile della Cooperativa agricola La Legnaia parla si “situazione ad alto rischio”, vista la facilità ad espandersi dell’insetto giallo. L’animaletto è così pericoloso che, dopo le manifestazioni del 2002 e del 2005, il ministero delle politiche agricole gli ha dichiarato guerra aperta e ha emanato un decreto di lotta obbligatoria. Successivamente l’Arpat ha specificato le misure di intervento con un apposito decreto nel quale si detta un programma di monitoraggio e prevenzione contro questa vera e propria jattura in forma di insetto.

“I suoi attacchi – spiega Tofani -, che sono rivolti al castagno europeo e agli ibridi euro-giapponesi, possono creare danni gravissimi”. Ai tecnici dell’Arpat, l’insetto si è presentato come una bestiolina nera con le zampe gialle, lunga due centimetri e mezzo. Sverna nei germogli e attacca a primavera: prima si mangia gli accrescimenti legnosi poi divora le castagne. Viaggia, l’insetto, autonomamente o a scrocco su automobili e nelle piante di importazione. Si insedia e si propaga a volontà. Poi sparisce per farsi trovare in un’ altra parte d’Italia. Combattere il cinipide non è facile, anzi.

“I metodi di difesa sono limitati – spiegano i tecnici Arpat – perché gli interventi chimici sono improponibili in ambienti boschivi. La lotta biologica?. Ha tempi troppo lunghi dovuti all’acclimatamento degli antagonisti naturali. Resta la prevenzione, come in tutte le cose, evitando di introdurre marze, piantine e astoni da aree infestate”. E poi l’appello: se qualcuno vedesse animaletti neri con zampe gialle intenti a mangiarsi castagne “che ne sia segnalata immediatamente la presenza a Province, Comuni e Arpat di competenza”. (ANSA).