Toscana

ECONOMIA: TOSCANA; IRPET, IN 2006 +1,7% PIL, CALO DAL 2007

Dopo quattro anni di stasi, in Toscana il Prodotto interno lordo cresce nel 2006 dell’1,7%, in linea con il dato nazionale ma meno di quello di molte regioni del centronord. Dal prossimo anno, però, l’aumento sarà più moderato: +1,2% nel 2007, +1,4% nel 2008. Sono questi i dati principali che emergono dalla presentazione di uno studio dell’Irpet, l’Istituto regionale per la programmazione economica, sull’economia toscana nel 2006. Lo studio, presentato dall’assessore regionale alle attività produttive Ambrogio Brenna, dall’ex direttore dell’Irpet Alessandro Petretto e da Stefano Casini Benvenuti, dirigente dell’Istituto, sottolinea che anche la Toscana ha risentito, per il 2006, del trend positivo dell’economia mondiale.

Analogamente le attenuazioni di alcune condizioni favorevoli, come la crescita statunitense e tedesca, faranno valere i loro effetti negativi a partire dai prossimi mesi.

Tra i dati più significativi, l’Irpet segnala le buone performance delle esportazioni dei prodotti metalmeccanici (+9,6% rispetto al 2005), mentre quelle dei prodotti di moda registrano un arresto (-0,4% rispetto al 2005), con l’eccezione delle pellicce (+23,4%) e degli articoli in pelletteria (+16,9%). Per i prossimi anni, l’Irpet stima che continueranno a crescere il valore aggiunto dell’industria manifatturiera (compresi il +1,7% della metalmeccanica e la staticità della moda, pari al -0,1%), e un contenimento della crescita delle costruzioni (+0,9%).

L’Irpet stima anche una modesta crescita della domanda di lavoro (di 6 mila unità nel 2007 e di 8,8 mila nel 2008), che sarà distribuita soprattutto nel terziario. Nel 2008 in Toscana quasi il 70% delle unità di lavoro saranno, secondo l’Irpet, impiegate nel terziario, rispetto al 64% di dieci anni prima. E proprio rispetto a questa ‘terziarizzazione’ dell’economia toscana Brenna ha sottolineato l’importanza della “liberalizzazione dei servizi pubblici” e, a proposito del turismo, “va bene il recupero della capacità ma serve soprattutto aumentare la permanenza media”.

I risultati dell’indagine dell’Irpet non piacciono a Confartigianato Toscana che sottolinea, attraverso una nota del presidente Fabio Banti, la debolezza “del terziario, del sistema dei servizi all’impresa e di buona parte del settore manifatturiero”. (ANSA).