Toscana

IRAQ, CONFERENZA DI RICONCILIAZIONE NAZIONALE A BAGHDAD

“L’esercito iracheno apre le sue porte agli ufficiali e ai soldati delle ex-forze armate che vogliono servire la patria; il governo di unione nazionale pagherà pensioni a coloro che non saranno reintegrati”: lo ha detto oggi il primo ministro iracheno Nuri al-Maliki, rivolgendosi ai militari in servizio all’epoca di Saddam Hussein, nel suo intervento alla Conferenza di riconciliazione nazionale aperta a Baghdad nel tentativo di frenare le violenze a sfondo confessionale. “Facciamo una distinzione tra i Baathisti le cui mani non sono coperte di sangue e quelli che hanno commesso crimini odiosi contro gli iracheni e che continuano ad uccidere innocenti, per non nuocere ai primi e affinché i secondi non sfuggano alla giustizia” ha proseguito il capo del governo.

“Tutti i partiti sono coinvolti nella riconciliazione anche i membri del partito Baath” ha detto a sua volta Kameran Qaradaghi – portavoce del presidente Jalal Talabani, assente per “motivi di salute” – rivolgendosi alla platea, composta anche da una ventina di membri dell’ex-schieramento di Saddam, provenienti dall’estero. Alcuni esponenti dell’ala radicale sciita di Moqtada al-Sadr hanno ritenuto però inaccettabile la presenza di esponenti del Baath alla Conferenza. Intanto questa mattina un’unità speciale dell’esercito iracheno appoggiata da truppe statunitensi ha condotto un raid nel bastione sciita di Sadr City, considerato il ‘feudo’ dei fedeli di Moqtada al-Sadr, nella capitale, uccidendo un militante in un’operazione diretta contro un presunto capo di una milizia accusata di sequestri e attentati, ma fallendo l’obiettivo principale. Secondo i militari Usa “non ci sono notizie di morti o feriti tra civili”. Misna