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PRESIDENTE PAKISTAN PROPONE ALL’INDIA SOLUZIONE PER IL KASHMIR

Il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, ha detto che il suo paese è pronto a rinunciare definitivamente alle rivendicazioni sul Kashmir se l’India accetterà un piano di compromesso in quattro punti, in cui si da alla regione himalayana un’ampia autonomia ma non l’indipendenza. La proposta è stata fatta nella lunga intervista che ieri capo di Stato pakistano ha rilasciato alla principale rete televisiva indiana Ndtv e il cui testo è disponibile oggi sul sito internet dell’emittente. É la prima volta che il Pakistan afferma di essere disposto a rinunciare alla sovranità sul Kashmir, richiesta che ha avanzato per 60 anni; in aggiunta – sempre se il proposto piano sarà accettato da New Delhi – il presidente Musharraf si è detto pronto a rinunciare anche alla risoluzione dell’Onu del 1949 che vorrebbe sia organizzato in Kashmir un plebiscito per dare alla popolazione la scelta su un’eventuale annessione territoriale al Pakistan.

Il piano in quattro punti prevede che i confini, inclusa la Linea di Controllo che dal 1947 divide il territorio kashmir in due tra India e Pakistan, non siano toccati ma sia permesso alla popolazione di attraversarli liberamente; all’intera regione sarà concessa un’ampia autonomia ed autogoverno ma non l’indipendenza (cui continuano a opporsi sia Islamabad sia New Delhi); il ritiro graduale delle truppe indiane e pakistane; la creazione di un meccanismo di supervisione congiunta con la partecipazione di rappresentanti pakistani, indiani e kashmiri. Si tratterebbe, quindi, di una sorta di gestione condivisa del territorio.

Più volte incalzato dall’intervistatore sul concetto chiave della rinuncia alle rivendicazioni sul Kashmir, Musharraf ha ripetuto più volte che “si, rinunceremo”, mettendo bene in chiaro però che ciò è vincolato all’accettazione del piano da parte di New Delhi. “Credo che quando si negozia per la pace ciò significhi soprattutto arrivare a un compromesso” ha detto Musharraf e ha aggiunto “I compromessi non si possono raggiungere se non si fa un passo indietro. Pertanto, entrambe le parti devono rinunciare alle proprie posizioni e fare un passo indietro. Se non si è preparati a questo, non si raggiungerà una soluzione”.

Secondo analisti indiani la proposta di Musharraf, in particolare per l’esplicita rinuncia ad annettere il Kashmir e per il fatto di non toccare i confini attuali, rappresenta l’offerta più vicina alle richieste dell’India finora avanzata in sei decadi. India e Pakistan hanno avviato nel 2004 negoziati diplomatici per risolvere un insieme di contenziosi politici e territoriali aperti, con discreti risultati anche se molto lenti. Intanto in Jammu e Kashmir, il territorio kashimiro sotto sovranità indiana e che New Delhi considera a tutti gli effetti uno dei suoi 28 Stati federati, continua a mietere vittime l’insurrezione separatista iniziata nel 1989. Oggi tre miliziani sono stati uccisi in scontri con la polizia – riferiscono le forze dell’ordine – e 19 civili e un militare sono stati feriti da una granata lanciata contro una pattuglia della polizia raggiungendo invece un gruppo di passanti; stime non ufficiali valutano le perdite in 16 anni di guerriglia in almeno 85.000 vittime. Tra i gruppi ribelli attivi in Kashmir alcuni lottano per l’annessione al Pakistan ed altri per l’indipendenza.Misna