Toscana

IRAQ, ANCORA VIOLENZE NELLA CAPITALE, DOPPIO ATTENTATO DI FRONTE A OSPEDALE

Almeno 17 persone sono state uccise quest’oggi in Iraq: tre hanno perso la vita a causa dell’esplosione di un’autobomba davanti all’obitorio dell’ospedale di Yarmouk, in un quartiere occidentale della capitale, dove iracheni erano in fila in cerca dei loro prossimi scomparsi. Una seconda vettura è esplosa poco dopo all’arrivo di una pattuglia della polizia, uccidendo almeno un poliziotto e ferendo altre sette persone.

Trenta chilometri più a sud, a Mahmoudiyah, una delle tre città del cosiddetto ‘triangolo della morte’ sunnita, cinque impiegati di un depuratore sono stati uccisi da uomini armati e le forze dell’ordine stanno verificando se l’acqua dell’impianto sia stata avvelenata. Nel nord dell’Iraq invece il governatore della provincia di Kirkuk Abdul-Rahman Mustafa è scampato al terzo attentato contro la sua vita: un attentatore suicida si è fatto esplodere al passaggio del suo convoglio, uccidendo un passante e ferendo 18 persone, tra cui quattro guardie di sicurezza.

Sempre nel nord, nella regione di Baquba a 60 chilometri dalla capitale, sette persone, tra cui un poliziotto, sono state uccise in varie sparatorie. Mentre il primo ministro Nouri al-Maliki ha inviato una lettera al Consiglio di sicurezza dell’Onu chiedendo la proroga di un anno del mandato della forza multinazionale in Iraq, il quotidiano statunitense Washington Post ha diffuso il contenuto di un rapporto confidenziale dei servizi segreti della Marina secondo il quale le forze americane non sarebbero in grado di sconfiggere i ribelli nell’ovest. Secondo il documento redatto in agosto, che esamina in particolare la provincia a maggioranza sunnita di Al-Anbar, “la situazione sociale e politica si è deteriorata al punto tale che le forze statunitensi e irachene “non sono più in grado di combattere militarmente l’insurrezione”.Misna