Toscana

IRAQ, ATTENTATI IN TUTTO IL PAESE, SADDAM TORNA IN TRIBUNALE

È di almeno 15 vittime l’odierno bilancio della violenza in Iraq, all’indomani di una giornata costata la vita a una cinquantina di persone, tra le quali il fratello del procuratore che guida l’accusa nel processo contro Saddam Hussein. Ai caduti di ieri – in gran parte civili – vanno inoltre aggiunti i 67 corpi ritrovati nella capitale, conseguenza dello scontro in atto da mesi tra estremisti sciiti e sunniti. La cronaca di oggi parla di azioni violente condotte da estremisti a Saydiya, Samarra, Baaquba e Mossul; principali obiettivi degli attacchi, quasi tutti kamikaze, sono stati ancora una volta i poliziotti, che hanno pagato un pesante tributo di sangue sia in termini di vittime che di feriti. Nel solo attentato suicida di Saydiya sono morti 5 poliziotti ma a Baaquba un’intera famiglia di 5 persone è stata massacrata da sconosciuti entrati in casa.

A Baghdad, intanto, è ricominciato stamani il processo contro l’ex-dittatore Saddam Hussein. L’ex-rais, riammesso in aula dopo la recente espulsione, ha attaccato violentemente i testimoni che lo accusano nell’ambito del processo per genocidio per l’uccisione di circa 182.000 cittadini kurdi-iracheni negli anni Ottanta. Tra le testimonianze di oggi, quella di un curdo che ha raccontato di come almeno il 10% dei 7.000 prigionieri del campo di prigionia in ci si trovava furono uccisi durante la sua breve permanenza. Il prossimo 5 novembre potrebbe essere pronunciata la sentenza del processo contro l’ex-rais e altri sei ex-componenti la sua cerchia per l’uccisione di 148 persone nel villaggio di Dujail, nel 1982.Misna