Toscana

INTERNET: ENTRO 2010 TUTTA TOSCANA A BANDA LARGA; PROGETTO DA OLTRE 20 MLN

Entro il 2010, tutta la Toscana potrà disporre di una rete internet a banda larga. Questo grazie a investimenti di oltre 20 milioni di euro, suddivisi tra Regione, Province, Fondi strutturali europei e operatori privati che concorreranno tramite gara pubblica. I soldi serviranno per portare nei 110 Comuni non ancora serviti dalla nuova tecnologia le infrastrutture necessarie. Le linee del progetto, è stato spiegato in una conferenza stampa dal vicepresidente della giunta Federico Gelli e dal direttore generale del settore informatica Giancarlo Galardi, sono state precedute da un’indagine effettuata su otto operatori delle telecomunicazioni per acquisire informazioni sulle difficoltà di piani di investimento in aree marginali in cui, in assenza di azione pubblica, è difficile prevedere che i contratti di servizio siano in grado di pareggiare le spese di investimento o addirittura solo di gestione. Ora la riposta di Bruxelles: il progetto della Toscana non altera la concorrenza del mercato e non rappresenta aiuti illeciti alle imprese.

“L’Unione europea – ha commentato Gelli – ha riconosciuto l’importanza della battaglia della Toscana contro il cosiddetto ‘digital divide’, un divario che rischia di pesare sempre più sull’effettiva cittadinanza di molte persone oltre che sulla competitività del territorio”. Al momento la banda larga è off limits per circa 400 mila abitanti e 30 mila imprese. Secondo i piani regionali, circa il 50% di questi potranno avere internet veloce già nel 2007, anche se la copertura totale sarà solo tra quattro anni.

Il progetto fa parte del Piano regionale di sviluppo e di quei Pir, Progetti integrati regionali, per i quali è stata assicurata dalla giunta la copertura finanziaria anche grazie all’aumento di bollo auto e accisa sulla benzina. “Internet – ha concluso Gelli – ha creato nuove opportunità economiche e di espressione ma ha anche prodotto nuove forme di esclusione: è per questo che le istituzioni pubbliche devono intervenire per rimuovere tutti gli ostacoli all’effettività parità dei diritti e delle opportunità”. (ANSA).