Toscana

AFGHANISTAN, E’ GIORGIO LANGELLA IL MILITARE ITALIANO UCCISO; FERITA ANCHE UNA DONNA SOLDATO

E’ il caporal maggiore Giorgio Langella, 31 anni, il militare morto oggi nell’attentato contro un convoglio militare dell’Isaf nel distretto di Chahar Asyab, una decina di chilometri a sud di Kabul. Apparteneva alla 21esima compagnia del secondo reggimento alpini di Cuneo ed operava in Afghanistan inquadrato nel Battle Group 3.

Originario di Diana Marina (provincia di Imperia), da un anno, dopo il matrimonio con Franca Fabiano si era trasferito a Boves, in provincia di Cuneo.

L’ordigno è esploso alle 8 ora locale (le 05.30 ora italiana), al passaggio del convoglio, composto da tre tre veicoli blindati leggeri (Vbl) Puma, impegnati in una normale attività di pattuglia. l’esplosione ha investito l’ultimo dei tre veicoli, con a bordo sei militari. L’attentato, che ha provocato anche vittime tra i civili, tra cui un bambuno, ha ferito in modo grave altri due alpini: il maresciallo Francesco Cirmi, che ha riportato un forte trauma facciale, e il caporal maggiore Vincenzo Cardella, ferito agli arti inferiori. Per entrambi sono stati necessari interventi in sala operatoria. Feriti in modo leggero gli altri tre militari all’interno del veicolo colpito. Tra questi anche un caporale donna, Pamela Rendina, 24 anni, di Napoli, la prima donna soldato italiana mai ferita in azione.

L’attentato è stato rivendicato dalle milizie islamiche talebane. La rivendicazione è giunta telefonicamente all’inviato della Tv araba Al Jazeera. Il portavoce talebano, Muhammad Hanif, ha affermato che i suoi uomini avevano preso di mira un convoglio di soldati italiani.

“Ogni anno, il giorno della Domenica delle Palme, faceva benedire un ramoscello di ulivo e lo inviava in segno di vicinanza e amicizia in Kossovo o a Sarajevo dove era di stanza il suo cappellano militare”. Così don Gianfranco Minasso, parroco di Diano Marina, ricorda al Sir Giorgio Langella, il militare italiano ucciso oggi a Kabul. “E’ stato mio alunno fino alle scuole medie. E’ sempre stato un ragazzo altruista e generoso e lo ha dimostrato partecipando come alpino a diverse missioni di pace all’estero. Ha sempre desiderato spendersi per gli altri. L’anno scorso – prosegue il ricordo del parroco – si era sposato partecipando assiduamente al corso per fidanzati, sebbene dovesse sobbarcarsi un lungo viaggio dalla sua caserma a Cuneo. Ho incontrato la sua famiglia poco fa. Tutta la città si sta stringendo in queste ore intorno a loro”. L’alpino Giorgio Langella è il settimo italiano caduto in Afghanistan dall’inizio della missione italiana.