Toscana

TASSE: CGIL, CISL E UIL BOCCIANO MANOVRA REGIONE

“Il modello toscano non è più efficiente né in linea con le altre regioni. Solo rivedendolo, andando a fondo sui problemi, valutando insieme le soluzioni da perseguire, potremo ridurre la pressione fiscale, proporre azioni di sviluppo virtuose, tornare a essere efficienti”. Così i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Luciano Silvestri, Maurizio Petriccioli, Vito Marchiani commentano la manovra fiscale annunciata dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini al quale questa mattina hanno inviato una lettera chiedendo l’apertura di un confronto.

“Avevamo concordato in sede di concertazione sul Prs che avremmo discusso ogni decisione sulle manovre fiscali – ricorda Silvestri della Cgil, – ma così non è stato”. “E’ sbagliato il metodo attuato dalla Giunta, senza rappresentare e condividere i problemi con le parti sociali – commenta Maurizio Petriccioli della Cisl. – Un intervento che sani un buco di bilancio da 230 milioni di euro per minori entrate va affrontato conoscendo i dettagli del deficit: quali le cause, quali le proiezioni, se la manovra andrà ripetuta negli anni”. I sindacati criticano in particolare il paventato aumento delle accise sulla benzina perché “va a colpire tutti indiscriminatamente, in particolare i lavoratori pendolari non invogliati all’uso dei mezzi pubblici”.

Incomprensibile poi, secondo Petriccioli, “leggere dalla stampa che per Martini le tasse serviranno a finanziare lo sviluppo e il sociale. Ma se c’é problema di bilancio, dovrebbero innanzitutto servire a coprire il buco”. “Lo sbilancio si è determinato sul fronte della spesa – dice Silvestri. – Riguarda innanzitutto il malfunzionamento della macchina amministrativa e i costi eccessivi della politica. Dobbiamo agire subito e nel medio termine sulle questioni strutturali. La Giunta ha annunciato che il 60% della manovra deriverà da tagli alla spesa. Chiediamo un intervento ancora maggiore per permettere di ridurre la pressione contributiva e fiscale dei toscani”.

I sindacati chiedono alla Regione di scommettere sui fattori di sviluppo, dai trasporti ai servizi. “In Emilia Romagna – dice Silvestri – un’unica multiutility gestisce gas, rifiuti e acqua. Il nostro modello invece è inefficiente. Dovremmo mettere insieme Comuni di colore diverso, mentre qui ci litighiamo tra amministrazioni dello stesso colore. Siamo al capolinea”. Un metodo come quello attuato in questi giorni dalla Giunta, dicono i segretari sindacali, rischia di creare un effetto-domino: “Comuni e Province potrebbero sentirsi autorizzati a ricorrere a rincari fiscali per ogni problema. Anche per questo dobbiamo parlarne al tavolo di concertazione con i rappresentanti delle amministrazioni locali”. Il 2 ottobre i delegati dei sindacati confederali si riuniranno al Saschall di Firenze. “In quella sede – annuncia Marchiani della Uil – non potremo non parlare della manovra fiscale toscana. In base a ciò che accadrà in questi giorni, valuteremo il da farsi”. (ANSA)