Toscana

LIBANO, ATTENTATO CONTRO AUTO ALTO UFFICIALE SICUREZZA

Sono quattro le persone morte, e altrettanto quelle rimaste ferite, nell’attentato compiuto stamani a Er Rmaile, circa 25 chilometri a sud di Berut: il nuovo bilancio è stato fornito nel pomeriggio dai media libanesi citando fonti dei servizi d’informazione nazionale. È stato inoltre confermato che l’alto ufficiale dei servizi segreti libanesi bersaglio dell’attacco, il colonnello Samir Shaada, è ancora vivo ed è ricoverato all’ospedale di Sidone.

Shaada era responsabile del servizio di informazione nelle Forze interne di sicurezza nello stesso periodo in cui la commissione di inchiesta delle Nazioni Unite indagava in Libano sull’omicidio dell’ex-primo ministro Rafik Hariri, ucciso il 14 febbraio 2005. La stessa commissione, con cui Shaada ha collaborato, dovrebbe presentare entro settembre un nuovo rapporto sulla vicenda.

Continua, nel frattempo, il dispiegamento delle truppe libanesi nel sud del paese: oggi soldati governativi sono entrati a Bint Jbeil, la cittadina a pochi chilometri dal confine con Israele, per giorni teatro dei combattimenti più intensi tra Hezbollah e le forze armate di Tel Aviv. Nelle prossime ore i soldati dovrebbero poi prendere posizione in una serie di località cristiane poco distanti.

In una nota l’Unifil ha fatto sapere che l’aviazione israeliana ha violato lo spazio aereo libanese per 8 volte nelle ultime 48 ore. La questione libanese continua anche a essere un tema centrale nella politica di molti paesi dell’area.

Se in Turchia oggi il parlamento è chiamato a votare sull’invio di un contingente militare nell’ambito della missione Onu – il governo sembra deciso a far passare la mozione, nonostante secondo i sondaggi la maggioranza dei turchi sia contraria, come una manifestazione tenuta oggi in parte sembra dimostrare – a Tel Aviv, proseguono le polemiche sulle modalità con cui è stata condotta la guerra in Libano.

La commissione esteri e difesa della Knesset (con 8 voti a favore e 3 contrari) si è pronunciata oggi per la costituzione di una commissione d’inchiesta di stato sulla conduzione della guerra, mentre l’Associazione israeliana per i diritti civili in Israele (Acri) ha chiesto al consigliere giuridico del governo, Menachem Mazuz, di aprire un’inchiesta sull’ uso delle bombe a grappolo fatto dalle forze armate nel corso del recente conflitto contro gli Hezbollah in Sud Libano. L’inchiesta, fa sapere l’Acri, dovrebbe anche accertare le responsabilità di tutte le persone implicate nell’impiego di queste bombe. Molti gruppi e associazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, negli ultimi giorni, hanno accusato Israele di aver violato il diritto umanitario internazionale sganciando le ‘cluster bombs’ in aree densamente abitate da una popolazione civile.Misna