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SOMALIA, FIRMATA INTESA PROVVISORIA DI PACE; A MOGADISCIO PRIMA NAVE DI AIUTI ALIMENTARI DOPO 10 ANNI

Un accordo provvisorio di pace – che comporta la formazione di una forza di polizia e di un esercito nazionale attraverso “l’integrazione delle milizie islamiche, del governo federale di transizione e delle altre milizie locali” – è stato firmato nella notte a Khartoum, grazie alla mediazione della Lega Araba, tra il governo somalo di transizione che ha sede a Baidoa e le cosiddette ‘Corti islamiche’ che hanno di recente assunto il controllo di gran parte della Somalia.

Secondo l’agenzia di stampa francese Afp, che avrebbe preso visione dell’intesa in quattro punti, le parti si sono anche impegnate a “non sostenere i signori della guerra e a non combattersi né riarmarsi”, accettando inoltre di “coesistere pacificamente con i Paesi vicini e di chiedere agli stati della regione di rispettare l’ integrità territoriale della Somalia” e continuando ad applicare l’accordo di pace firmato il 22 giugno. Il governo di transizione e le Corti islamiche avrebbero anche deciso di riprendere i negoziati il 30 ottobre prossimo, dopo la fine del Ramadan, mese sacro per i musulmani.

“Sono felice della firma di questo accordo, che apre la strada alla pacificazione della Somalia” ha detto Ibrahim Hassan Addow, capo della delegazione delle Corti. Alla firma dell’intesa, in un albergo di Khartoum, erano presenti Lam Akol, ministro degli Esteri sudanese e Abdul Halima, rappresentante della Lega araba. Abdullahi Sheikh Ismail, vice-primo ministro aggiunto del governo di transizione somalo, ha sottolineato che il popolo somalo “è stanco della guerra” ed è perciò giunto “il momento di fare la pace cogliendo tutte le opportunità per assicurare che il paese sia pacifico”. Per la prima volta in oltre 10 anni, la “Redline”, una nave noleggiata dal Programma alimentare dell’Onu (Pam/Wfp), è riuscita ad attraccare nel porto di Mogadiscio, riaperto il 24 agosto dopo circa 11 anni di inattività. Le migliaia di tonnellate di cibo a bordo sono destinate alle popolazioni meridionali di Bay e Bakool particolarmente colpite dalla siccità. In tutto il paese, dal nord al Sud, il Pama, che ha 11 uffici in Somalia, sta assistendo un milione e 400.000 persone.

“Mogadiscio è di nuovo un porto chiave per l’approvvigionamento del paese” ha detto Leo van der Velden, responsabile del World food Programme in Somalia. “La riapertura del porto rende per noi molto più facile raggiungere tutti i somali che hanno bisogno della nostra assistenza. E dovrebbe essere di buon auspicio per quella pace e stabilità di cui il paese ha tanto bisogno”. Due navi del Pam, costrette ad attraccare in altri porti somali, erano state sequestrate da pirati nel 2005 e una terza era a stento riuscita a sottrarsi nel marzo scorso.

Il 24 agosto era stato il cargo ‘Rojan’ ad attraccare per primo poche ore dopo la cerimonia di inaugurazione tenuta dal presidente delle Corti Islamiche, Sheikh Hassan Dahir Aweys. Chiuso per 11 anni e in parte ristrutturato negli ultimi due mesi dalla nuova amministrazione islamica della capitale somala, il porto dovrà ancora subire una serie di migliorie che nei prossimi mesi consentiranno alla struttura di operare a pieno regime; i lavori compiuti consentono giù l’approdo di navi con carichi fino a 8000 tonnellate. Finora le navi attraccavano nel porto naturale di El’Man, più scomodo e costoso, e a Merka.Misna