Toscana

GAS: 7 MILA FIRME CONTRO RIGASSIFICATORE PISA-LIVORNO

Sono oltre 7 mila le firme raccolte a Pisa e a Livorno dal comitato contro il rigassificatore off shore, che dovrebbe nascere a largo di Tirrenia (Pisa). Le sottoscrizioni serviranno da supporto ad una petizione popolare che chiederà al governo e agli enti locali di aprire un’indagine sui ‘pericoli del gas naturale liquefatto’.

I risultati della raccolta firme sono stati presentati dal comitato a Pisa in Piazza dei Miracoli, “che è uno di quei luoghi – ha ricordato Massimo De Santi, vicepresidente del comitato – che potrebbe venire spazzato via nel caso dell’esplosione del rigassificatore che si pensa di realizzare proprio in un tratto di mare compreso tra Pisa e Livorno”.

Durante la conferenza stampa, gli ambientalisti hanno citato anche Marvin Cetron, consulente Fbi e Cia sul terrorismo, sostenendo che un’eventuale esplosione del terminale “mentre scarica il gas – hanno ricordato gli ambientalisti – produrrebbe l’effetto di un ordigno nucleare. Ad un tale disastro, si aggiungerebbe un effetto domino sulla base militare americana di Camp Darby e sui numerosi impianti petrolchimici di Livorno”.

Nella petizione, che cita anche l’ altro impianto in progettazione in Toscana, quello di Rosignano (Livorno), in tema di sicurezza si ricorda che “le valutazioni tecniche effettuate finora si sono basate su perizie di parte presentate e finanziate dalle società proponenti”. Il comitato ha annunciato la partecipazione al presidio di tutti i comitati nazionali anti – rigassificatori che si svolgerà mercoledì prossimo a Roma, davanti a Palazzo Chigi. (ANSA).