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SUDAN, DARFUR: IN 500.000 SENZA AIUTI A CAUSA DELL’INSICUREZZA

Quasi mezzo milione di sfollati presenti in Darfur, la remota regione occidentale del Sudan teatro dal febbraio 2003 di un conflitto interno, è tagliato fuori dalla distribuzione di aiuti alimentari d’emergenza a causa della crescente insicurezza: lo sostengono fonti dell’Onu, precisando che si tratta di quasi il 30% dell’intera popolazione di sfollati interni (stimati in circa 1.800.000) prodotti dal conflitto sudanese.

“La nostra preoccupazione principale è che ci troviamo nel mezzo della ‘stagione della fame’, quella cioè che precede il raccolto e in cui il tasso di malnutrizione cresce, così come le malattie facilitate dalle precipitazioni” ha detto un portavoce del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam).

Una preoccupazione condivisa anche dal coordinamento umanitario dell’Onu (Ocha): in una nota ha ribadito che attualmente gli operatori umanitari “stanno registrando il più basso livello di accesso alla regione dall’inizio del conflitto”. Sono settimane ormai che agenzie dell’Onu e organizzazioni non governative (ong) nazionali e internazionali lanciano l’allarme e appelli sul grave livello di insicurezza che si registra nella regione dove alle notizie di nuovi attacchi, di scontri tra diverse correnti dei movimenti ribelli o di combattimenti tra forze anti-governative ed esercito regolare, si sono andate sommando rapine, aggressioni e saccheggi ai danni degli operatori umanitari Onu e non. Basta dare un’occhiata ai rapporti che la missione Onu in Sudan pubblica quotidianamente per comprendere la portata del problema.

“A Nyala il 15 agosto scorso, due uomini hanno attaccato il dipendente di una ong, rubandogli soldi e attrezzature…lo stesso giorno a Otash, il magazzino di un organismo Onu è stato svuotato da ignoti” precisa un bollettino del 17 agosto, mentre in quello del giorno precedente si legge: “un veicolo è stato assaltato a Shangil Tobayi (70 chilometri a sud di El Fasher, capoluogo dello stato del Darfur settentrionale) da uomini armati non identificati…uomini armati hanno fatto irruzione nel campo per sfollati di Riyad (a El Geneina, capoluogo dello Stato del Darfur meridionale) attaccando e picchiando i residenti”.

Una situazione che ha portato già molti organismi Onu e grandi ong a sospendere i propri programmi o a ritirare da questa o quell’area il proprio personale, privando la popolazione locale dell’unico sostegno organizzato disponibile. Una situazione che rischia di essere ulteriormente aggravata anche dagli sviluppi negativi su un altro fronte, quello delle donazioni. L’Onu ha infatti denunciato che mancano all’appello 350 milioni di dollari per acquistare cibo per gli sfollati. Se questi fondi non verranno messi a disposizione nei prossimi mesi, le razioni di cibo di sei milioni di persone verranno ulteriormente ridotte. Misna