Toscana

IRAQ, ANCORA VITTIME DOPO OLTRE 70 MORTI IERI

Nove persone sono rimaste vittime di attacchi e sparatorie avvenuti oggi a Baghdad e in tutto il paese: tre persone sono state uccise e altre nove sono state ferite quando, nel centro della capitale, sono esplosi tre ordigni artigianali sul ciglio della strada presso un posto di blocco della polizia. Sul luogo erano riuniti numerosi manovali in attesa di essere assunti per un lavoro alla giornata. Sempre a Baghdad, un uomo è stato ucciso mentre tentava di posizionare una bomba in una strada principale nel nord della città, mentre due corpi con evidenti segni di tortura e ferite d’arma da fuoco alla testa sono stati rinvenuti in un quartiere nord-occidentale.

A Khalis, a nord di Baghdad, due agenti delle forze dell’ordine sono stati uccisi e due guardie ferite in una sparatoria, mentre una pattuglia della polizia è stato colpita da una bomba sul ciglio di una strada nella città settentrionale di Mosul: un poliziotto è morto e altri quattro sono stati feriti.

Ieri oltre 70 persone – perlopiù soldati e poliziotti iracheni – sono morte e almeno 34 sono state ferite in una serie di attacchi dei ribelli mirati in particolare contro le forze irachene. Saranno proprio loro – obiettivo privilegiato della guerriglia – a rilevare il controllo della sicurezza in tutte le 18 province del paese, mentre al momento sono tutte sotto la responsabilità delle forze statunitensi eccetto Samawah. Lo ha affermato stamani il presidente Jalal Talabani, mentre nella capitale migliaia di sciiti membri dei comitati popolari sfilavano per ricordare il terzo anniversario della morte delll’ayatollah Muhammad Baqr al-Hakim, ucciso durante un bombardamento nella città di Najaf. “Dobbiamo approfittare di quest’ampia base popolare” ha detto alla folla Abdul Aziz al-Hakim, fratello del defunto e uno dei più potenti leader sciiti del paese, aggiungendo che i comitati popolari regionali “difenderanno le persone di tutti i distretti, sunniti, sciiti, arabi, curdi e turcomanni; non faranno differenza tra nessuno; aiuteranno l’apparato ufficiale di sicurezza”. Misna