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MEDIO ORIENTE, CAPI RELIGIOSI IN LIBANO: ‘METTETE FINE A QUESTA INUTILE GUERRA’

Appello congiunto per la fine delle ostilità in Libano e pieno appoggio al governo di Sinora arrivano dai responsabili delle 17 comunità religiose libanesi alla riunione straordinaria convocata oggi a Bkerke, la sede invernale del Patriarca maronita, card. Nasrallah Sfeir. Uno solo l’ordine del giorno: “Studiare il tragico sviluppo della situazione in Libano ed affrontare l’aggravarsi della crisi umanitaria dopo l’esodo di oltre 700 mila sfollati dal sud del Paese e da Beirut”.

La riunione, durata più di due ore, ha visto la partecipazione di molti esponenti religiosi, guidati dal card. Sfeir, dal Gran Mufti dei musulmani sunniti del Libano, cheikh Mohammad Rachid Kabbani, e dal vice-presidente del Consiglio dei musulmani sciiti, cheikh Abdel Amir Kabalan. Alla fine della riunione straordinaria i partecipanti hanno diffuso un messaggio in 7 punti, nel quale auspicano il raggiungimento di un cessate-il-fuoco e la fine delle rappresaglie militari da entrambe le parti.

Secondo la nota congiunta, i leader religiosi chiedono: un immediato cessate-il-fuoco; il rispetto incondizionato da parte d’Israele della Linea Blu; chiedono al governo di Tel Aviv l’immediato ritiro dalle fattorie di Shebaa e dalle alture di Kfarchouba; e a tutti i responsabili di questa “guerra inutile ed ingiustificata” lo scambio dei militari sequestrati e l’apertura di corridoi umanitari per soccorrere gli sfollati. Nello stesso tempo i leader rinnovano il loro appello a tutti gli istituti religiosi, perché offrano ospitalità e ribadiscono il loro appoggio incondizionato al progetto del governo libanese, presentato dal primo ministro Fouad Siniora ai partecipanti al vertice di Roma; chiedono l’immediato intervento delle forze Onu per porre fine alla guerra che sta distruggendo il Libano da 19 giorni.

Infine il documento condanna i massacri compiuti in diverse località del Libano e soprattutto quello avvenuto domenica scorsa a Qana, che ha causato la morte di circa 60 civili. I leader elevano poi una loro preghiera a Dio Onnipotente, affinché fermi la guerra e la violenza.Youssef Hourany – Asianews