Toscana

IRAQ, ANCORA VIOLENZE A BAGHDAD, SUNNITI DISERTANO RIUNIONE PARLAMENTO

È stata un’altra mattina di sangue a Baghdad, con attacchi contro la popolazione sciita e i dipendenti di un’azienda locale, due attentati dinamitardi e il rapimento di un diplomatico, mentre i deputati sunniti hanno disertato la riunione straordinaria del Parlamento convocato per discutere della nuova ondata di violenze a sfondo confessionale che ha colpito la capitale. Dieci persone sono morte e una è rimasta ferita quando uomini armati hanno assaltato nel quartiere sunnita di Doura un autobus carico di sciiti diretti a un funerale nella città santa di Najafa; i passeggeri, secondo fonti della polizia locale, sono stati fatti scendere dal mezzo e giustiziati. Nelle stesse ore un attentatore suicida si è fatto saltare in aria fuori dalla cosiddetta ‘zona verde’, l’area blindata dove si trovano gli uffici del governo e le ambasciate americana e britannica, uccidendo cinque persone e ferendone altre dieci; sempre stamattina l’esplosione di un’autobomba nel quartiere centrale di Karrada ha ucciso altre tre persone e nel distretto occidentale di Mansur sono stati assassinati otto dipendenti di un’azienda irachena.

La cronaca ancora parziale della giornata parla anche del rapimento di un console iracheno con sede in Iran, Wissam Abdulla al-Awadi, sequestrato nel quartiere Amel da un gruppo di miliziani non meglio identificati. Alla seduta del Parlamento, a cui secondo la tv al-Iraqiya hanno preso parte solo i deputati dell’Alleanza sciita, della lista laica dell’ex –primo ministro Iyad Allawi e della coalizione curda, il parlamentare comunista Hamid Majid Musa ha dichiarato che le violenze settarie “dimostrano la debolezza dello stato iracheno”. Per il deputato sciita Jalaladdin al-Saghir, invece ha sostenuto che “ci sono seguaci del deposto regime che si sono infiltrati nel processo politico” e ha chiesto la messa a punto di “un piano di sicurezza iracheno per risolvere i problemi degli iracheni” perché gli Usa si sarebbero dimostrati “disinteressati oppure contrari a una stabilizzazione della situazione”.Misna