Toscana
MEDIO ORIENTE, HAMAS RESPINGE IPOTESI CADUTA GOVERNO, VIOLENZA IN CISGIORDANIA
L’esercito israeliano può assassinare i dirigenti, arrestare i ministri e i deputati, ma il nostro governo non cadrà: lo ha detto poco fa il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, massimo rappresentante di Hamas in patria, durante la preghiera del venerdì alla moschea di Gaza, aggiungendo che ci sono contatti con i responsabili e con la presidenza egiziana per risolvere la crisi provocata dal rapimento del giovane caporale israeliano catturato domenica da tre gruppi di miliziani palestinesi e tenuto in ostaggio. Haniyeh, confermando dunque la mediazione in corso del presidente egiziano Hosni Mubaraq, ha precisato che Hamas è stato il primo a chiedere la tutela della vita del soldato israeliano rapito, nonostante al centro della vicenda vi siano movimenti vicini al gruppo integralista. Secondo il primo ministro palestinese, anzi, l’intervento armato israeliano rappresenta un ostacolo nella mediazione.
Ma Haniyeh va anche oltre affermando che c’é un’alleanza contro il popolo palestinese e per distruggere il suo governo. Non faremo nessuna concessione… crediamo che l’aggressione contro il nostro popolo vada oltre la questione del soldato israeliano rapito. Il primo ministro è poi tornato sulla questione del referendum promosso dal presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, sostenendo che il documento recentemente sottoscritto anche da Hamas (ma non dalla Jihad Islamica) che riconosce indirettamente l’esistenza di Israele toglie ogni legittimità all’ipotesi referendaria paventata dal capo dell’Anp.