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MEDIO ORIENTE, OPERAZIONE ISRAELIANA A GAZA; APPELLO PALESTINESE AL MONDO, ALL’ONU, ALL’EUROPA

“E’ guerra aperta contro il governo di Hamas e il popolo palestinese” per “distruggerne il governo” con l’arresto di ministri e deputati: lo ha affermato stanotte il vicepresidente del parlamento palestinese, Ahmed Bahar chiedendo “al mondo, all’Onu, all’Europa, ai paesi arabi, alle organizzazioni dei diritti umani” di intervenire.

Con l’arresto del ministro del Lavoro palestinese Mohammed al Barghouti, esponente di Hamas, a un posto di blocco vicino Ramallah, in Cisgiordania, e due missili che hanno distrutto un edificio nell’abitato di Khan Yunis a Gaza, la massiccia operazione militare israeliana in corso da ieri nei Territori Palestinesi ha assunto stanotte aspetti ancora più preoccupanti. Dopo aver copmpiuto un’incursione in uffici palestinesi a Ramallah e aver arrestato tre uomini di al-Fatah, militari israeliani hanno fermato Barghouti che stava tornando al suo villaggio, nei pressi di Ramallah, gli hanno ordinato di scendere dalla sua auto e lo hanno portato via non si sa dove.

A Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza – la cui popolazione di un milione e 300.000 persone resta per 2/3 senza elettricita dopo la distruzione della più importante centrale elettrica compiuta ieri da un bombardamento israeliano – secondo una fonte della sicurezza palestinese, un aereo ha sparato due missili contro la casa di Zaki Disdissi, altro esponente di Hamas; fonti israeliane hanno sostenuto che l’edificio era un deposito di armi.

Altri esponenti del governo di Hamas, tra cui il vice primo ministro e alcuni deputati, per un totale a quanto pare di una decina di persone, sono stati arrestati stanotte in Cisgiordania dai militari di Israele.

Nel frattempo, sull’Università islamica di Gaza, vicina a una sede di Hamas, un aereo ha sparato un missile; un altro ordigno è caduto su un campo di calcio. Sarebbe anche stato trovato intanto dagli israeliani, vicino Ramallah, il corpo senza vita del giovane colono israeliano Eliahou Ashéri, 18 anni, appartenente alla colonia di Itamar, nel nord della Cisgiordania, rapito domenica scorsa da estremisti di un gruppo che si definisce ‘Comitati di resistenza popolare’ e che aveva minacciato di ucciderlo se Israele avesse continuato le sue operazioni militari.

Notizie non confermate, voci e smentite – relative a un ingresso di almeno 30 carri armati e altri mezzi militari israeliani a nord di Gaza, al lancio di un razzo palestinese con testata chimica e ad altri sviluppi dell’operazione militare israeliana e della reazione palestinese – continuano a susseguirsi senza poterne controllare l’affidabilità. Appare comunque certa un’intensificazione dell’operazione militare israeliana cominciata ieri con il nome “Pioggia d’estate”.Misna