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MEDIO ORIENTE, AUMENTA LA TENSIONE; HAMAS RIVENDICA LANCIO RAZZI CONTRO ISRAELE, APPELLO DI ANNAN

L’esercito israeliano ha denunciato il lancio di sei razzi, questa mattina, sparati dalla Striscia di Gaza contro obiettivi di Israele e che, dalle prime informazioni, non avrebbero provocato né morti né feriti tra la popolazione civile. Il lancio è stato rivendicato dalle Brigate Ezzedine Al-Qassam, il braccio armato del Movimento della resistenza islamica (Hamas). Si tratta della prima volta da circa un anno, e in particolare da quando, lo scorso gennaio, Hamas ha vinto le elezioni legislative e ha assunto la guida dell’esecutivo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), che il movimento integralista ammette un atto di aggressione contro il territorio israeliano .

“È una reazione al massacro commesso ieri da Israele” ha fatto sapere attraverso un comunicato il movimento islamico, che nella notte aveva annunciato l’interruzione della tregua. “Il terremoto nelle città ebraiche comincerà un’altra volta” si legge nel comunicato. La decisione del gruppo armato del movimento integralista è stata presa dopo che una serie di attacchi delle forze armate israeliane, lanciati ieri per colpire obiettivi ‘selezionati’ dell’integralismo palestinese, hanno provocato una strage di civili, tra cui donne e bambini. Secondo fonti mediche palestinesi, che hanno aggiornato il bilancio di ieri, sarebbero almeno 15 le vittime (tra cui due bambini e la loro mamma) e una cinquantina i feriti delle azioni militari di Tel Aviv, per le quali è intervenuto anche il segretario generale dell’Onu Kofi Annan. “Il segretario generale è profondamente turbato per la morte di civili, tra cui donne e bambini, in una zona di Gaza, a causa di attacchi attribuiti alle forze israeliane, e chiede un’inchiesta approfondita”: così un portavoce di Annan ha espresso il disappunto del segretario generale delle Nazioni Unite nella nottata, quando ancora il bilancio delle vittime palestinesi oscillava tra 7 e 10. Annan, ha continuato il portavoce, “ricorda a tutte le parti i loro obblighi, derivanti dal diritto internazionale, di evitare di mettere i civili in pericolo, e lancia un appello alla più grande moderazione per evitare una nuova escalation e nuovi spargimenti di sangue”.

Al Consiglio di sicurezza dell’Onu giungerà oggi una lettera consegnata in nottata dall’ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite, Riyad Mansour, al collega danese Ellen Loj, presidente di turno del massimo organo decisionale dell’Onu. Nella lettera Mansour chiede al Palazzo di vetro di “agire per mettere fine a questi attacchi militari e porre un freno al continuo declino della situazione nei territori palestinesi occupati”. Molti governi hanno espresso disappunto e preoccupazione per lo spargimento di sangue di ieri.Misna