Toscana

BRASILE, DECINE DI VITTIME A CAUSA DI DISORDINI PROVOCATI DA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

Sono 61 i morti e 44 i feriti delle sommosse in decine di carceri e dei disordini in corso non solo dello stato di San Paolo; fonti di polizia hanno precisato la scorsa notte che 35 sono le vittime tra le forze dell’ordine, due tra i cittadini e le rimanenti tra gli aggressori. Avviate dalla malavita organizzata nella notte tra il 12 e il 13 maggio, per protesta contro un massiccio trasferimento di detenuti, le violenze e la rivolta negli istituti penitenziari avrebbe già toccato almeno un centinaio di prigioni.

Ieri, tra pomeriggio e sera, dopo lo stato di San Paolo, epicentro dlle violenze, si è estesa anche a carceri del Paranà (Cascavel, Toledo, Assis Chateaubriand e Foz do Iguaçu) e del Mato Grosso do Sul (Campo Grande, Dourados, Tres Lagoas e Corumbà). Sarebbe sempre il “Primeiro Comando da Capital”, il più potente gruppo del crimine organizzato brasiliano, a gestire ovunque sia le sommosse nelle carceri che le violenze e gli attacchi esterni. La polizia è in stato di allarme in tutto il paese.

Da Vienna, dove si trova in visita di Stato, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha messo a disposizione delle autorità statali la polizia federale ma pare che, almeno in un primo momento, da San Paolo l’aiuto sia stato respinto dsostenendo che la situazione era sotto controllo. Secondo un’intervista di Lula rilasciata da Vienna alla rete televisiva brasiliana “Globo”, croniche debolezze di ordine economico e sociale mai adeguatamente affrontate giocherebbero un ruolo nel rendere i disordini più gravi e difficili da sedare. L’estensione della sommossa e il numero delle vittime tendono a variare con il trascorrere delle ore.Misna