Toscana

CIAMPI A LIVORNO, LA SUA CITTA’ CHIEDE IL BIS ALLA PRESIDENZA

L’aveva detto che sarebbe tornato il giorno in cui, da ministro del Tesoro (era il 1998), venne nella neonata società cooperativa con la quale le maestranze rilevarono la dismissione di Fincantieri. Allora Carlo Azeglio Ciampi inaugurò lo ‘scalo Morosini’, oggi distrutto. Niente è più come allora: gli operai e le maestranze chiusero la cooperativa nel 2001, oggi la proprietà è Azimut Benetti (700 unità occupate, un incremento annuo del fatturato di oltre il 20% negli ultimi cinque anni) e Ciampi sta per concludere il suo settennato da Presidente della Repubblica.

Resta, immutato, quel particolare amore che tutta la città tributa da sempre a “Carlazeglio, deh”, quell’amore che spinge la gente, in Cantiere per salutare ‘il suo presidente’ nella sua ultima visita alla città del settennato (ieri e oggi), e a spiarne gesti e sorrisi quando Paolo Vitelli, il presidente del cda Benetti, gli chiede di accettare una proposta di proroga. “Che ha fatto, ha sorriso? Ha detto sì?’ chiede ansioso chi sta dietro la piccola folla e non riesce a vedere. ‘Ha sorriso, ha sorriso, forse accetta’. ‘Deh, Carlazeglio, di’ di si”. “Ognuno di noi si riconosce in lei – dice Vitelli – e nessuno come lei ha innalzato la dignità del suo ruolo. Siamo tutti orgogliosi di averla qui. Saremmo felici se ci regalasse ancora un mandato”. Gli applausi arrivano forse in ritardo, ma quando arrivano sono più che un’esortazione, sono un documento politico approvato trasversalmente.

Carlo Azeglio Ciampi incontra operai e presidente del Cda dei cantieri. Lo aveva detto, lo ha fatto. Poi – accompagnato dal presidente della giunta regionale toscana, Claudio Martini, dal sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, dai prefetti De Martino, come rappresentante dello Stato nella Regione, e Trevisone di Livorno, sale sulla ‘Ambrosia III’ per visitare l’ultimo gioiellino di restyling firmato Benetti: sessantacinque metri di yacht che appartengono a mister Yang, imprenditore cinese proprietario di una compagnia aerea e patito di astrologia: lacche e specchi ovunque, hi-tech e sfarzo orientale. Si mette le pattine, il Presidente, per scendere sotto coperta, come se le mettono l’ammiraglio comandante Maridipart, il sindaco Cosimi e il presidente Martini, sotto l’occhio attento dell’equipaggio e del comandante. Poi scende accolto dalla sua gente che applaude e che aspetta il discorso.

Aspetta, ma il discorso non viene. Allontana il microfono, il Presidente, ma prima di risalire in auto e tornare in prefettura, l’ultimo sguardo, l’ultimo abbraccio è per loro, per quel pugno di livornesi, operai e casalinghe, che non fanno altro che ripetere ‘dacci il bis, Carlazeglio dacci il bis’.

Oggi, secondo giorno della sua visita a Livornodopo gli onori militari, le cerimonie in Comune e poi ancora un piccolo bagno di folla nella città che ha, per il cittadino-presidente, un affetto imponente. Quell’affetto che ha spinto il sindaco Cosimi a far mettere un maxischermo in piazza perché tutti lo possano vedere, quel Presidente di ieri che in città tutti vogliono anche Presidente di domani. (ANSA).