Toscana

USA, «GIORNATA SENZA IMMIGRATI», MASSICCIA PROTESTA DA COSTA A COSTA

Contro la dura riforma dell’immigrazione che il parlamento statunitense sta discutendo da settimane – un vero e proprio giro di vite contro i clandestini – più di un milione di persone ha manifestato ieri da un capo all’altro degli Stati Uniti. in tutta l’Unione, da Los Angeles a New York e da Chicago a Houston nella “Giornata senza immigrati”. I ‘clandestini’, secondo le ultime stime, sono negli Stati Uniti 11 o 12 milioni, in gran parte messicani e latino-americani, ma anche asiatici, europei dell’est e arabi; non sono state ancora rese note cifre attendibili ma gran parte, aderendo alla richiesta degli organizzatori, non si sono presentate al posto di lavoro e hanno partecipato alle marce di protesta contro la legge.

Le manifestazioni più imponenti si sono svolte a Los Angeles e a Chicago dove la partecipazione ha raggiunto diverse centinaia di migliaia di persone. Particolarmente significativa la protesta sul ponte che collega El Paso (Texas) e Ciudad Juarez in Messico, uno dei luoghi emblematici per l’immigrazione. Gli immigrati, oltre a non recarsi al lavoro e a manifestare, si sono astenuti dal fare acquisti e dai cinema e ristoranti per evidenziare il loro peso nella quotidiana economia del paese e far capire come cambia la vita nazionale senza la loro regolare presenza. Alcune aziende hanno minacciato licenziamenti ma in linea di massima la maggior parte degli imprenditori, concedendo una giornata di permesso, hanno comprovato che la manodopera a basso prezzo, per lavori che nessun americano vuole più fare, continua a fare tanto comodo da tollerare un giorno di assenza dal posto di lavoro.

La Chiesa cattolica statunitense è apparsa al fianco degli immigrati e in California alpunto che sacerdoti e parroci hanno contribuito in molti casi a organizzare le manifestazioni contro i disegni di legge in discussione alla camera e al senato. A Los Angeles, il cardinale Roger Mahony, secondo notizie di stampa, non avrebbe escluso di ordinare ai sacerdoti della diocesi di non tener conto di alcuna norma contro gli immigranti. Un particolare: gli Stati Uniti, paese da cui la Festa dei lavoratori” del 1° maggio prende origine, non la celebravano ieri: una festività similare ma con diverso spirito ricorre il primo lunedì di settembre, Labour Day, inteso come fine delle vacanze e ripresa dell’anno lavorativo.Misna