Toscana

LONDRA: DOCUMENTO DEI LEADER RELIGIOSI IRACHENI «PER RICOSTUIRE LA SOCIETÀ E LA NAZIONE»

Negli ultimi tre anni “il mondo non è diventato più sicuro e più stabile”, ma anzi ha evidenziato una “mancanza di dignità umana”. È quanto si legge in un documento dei leader religiosi iracheni, firmato a Londra su invito della Conferenza mondiale delle religioni per la pace (www.religionsforpeace.org). Nel testo, sottoscritto da tutti i leader religiosi iracheni, compresi i caldei e gli armeni ortodossi, si mette in evidenza la “responsabilità dei leader religiosi per la pace”, attraverso una “collaborazione comune” finalizzata a “gettare le basi per la sicurezza e la stabilità e a promuovere il senso di fratellanza, amore e coesistenza” pacifica, rigettando “ogni forma di violenza e terrorismo”, ma anche qualsiasi accusa di “ateismo” nei confronti del popolo iracheno, condannando coloro che “ne violano la dignità” e “attaccano i loro luoghi santi”.

I leader religiosi avanzano anche alcune proposte per risolvere la crisi irachena, a partire dalla necessità di “formare un governo forte” e di un’economia nazionale “onesta ed equilibrata” che sappia risolvere la crisi attuale a partire da quanto indicato nella Costituzione. “L’Iraq è per tutti gli iracheni – ricordano i leader religiosi – e i fattori che uniscono sono di gran lunga più numerosi di quelli che li dividono”.

Nell’ambito del dialogo interreligioso, i leader religiosi iracheni si impegnano a “mantenere il dialogo fra le arie religioni, fedi ed etnie” e invitano a “mettere in evidenza, nei sermoni religiosi, la necessità di incrementare lo spirito di tolleranza e di perdono e di rifiutare ogni forma di violenza e di estremismo, criminalizzando tutti coloro che aiutano chi compie dei crimini”. “Approfondire lo spirito religioso nello sviluppo della società civile” è un altro auspicio contenuto nel documento, in modo da aiutare l’Iraq a “raggiungere i più alti livelli sociali, economici, culturali e politici”. Tra le proposte, quella di organizzare in Iraq incontri periodici tra i leader religiosi, per far sì che “ognuno si prenda le proprie responsabilità, a parole e nei fatti”. Tra le richieste urgenti, quella di “garantire protezione” per i luoghi santi, come santuari, moschee, chiese ed “altri luoghi di culto”.Sir