Toscana

IRAQ, VISITA DI RUMSFELD; ANCORA STRAGI

Due autobombe hanno provocato almeno undici vittime a Baghdad, mentre, a sorpresa, è giunto ieri in Iraq il segretario alla Difesa americano, Donald Rumsfeld. L’episodio di violenza più grave è avvenuto nella mattinata di domenica davanti al ministero del Petrolio, che in un primo momento si è pensato fosse l’obiettivo dell’attentato, quando è esplosa un’auto guidata da un kamikaze e diretta contro l’Accademia di polizia. Il mezzo è, a quanto pare, saltato in aria ad un incrocio prima di raggiungere il suo obiettivo, cioè la fila di aspiranti reclute irachene in coda per fare richiesta di arruolamento, ed ha invece ucciso dieci persone, in gran parte passanti, tra cui diverse donne. Pochi minuti dopo una seconda autobomba è esplosa nei pressi di un mercato al passaggio di un convoglio di militari americani, ferendone uno che, riferisce il comando statunitense, è deceduto nelle ore successive.

Al bollettino di guerra vanno aggiunti anche due iracheni, morti per l’esplosione di un ordigno che sabato sera stavano cercando di collocare sulla strada principale che collega la capitale alla città di Baquba: una tratta percorsa dalle pattuglie della guardia nazionale irachena e dal governatore della provincia di Diyala. Intanto nella base aerea di Al Asad, 200 chilometri a nordovest di Baghdad, nei pressi di Haditha, non distante dal confine con la Siria, è giunto senza preavviso, per ragioni di sicurezza, il capo del Pentagono, che ha incoraggiato i soldati americani in un momento descritto come difficile dallo stesso Rumsfeld.

Parlando ad alcune centinaia di marines nella base nel deserto iracheno, Rumsfeld ha detto:”Ci si aspetta un aumento del livello della violenza da qui alle elezioni di gennaio” e pertanto non sono previste riduzioni della forze americane e alleate sul campo; ha poi incontrato a Baghdad l’ambasciatore Usa John Negroponte e alcuni rappresentanti del governo provvisorio, incluso il primo ministro Iyad Allawi. Misna