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PAKISTAN, AUTOBOMBA DURANTE VEGLIA FUNEBRE PER ESTREMISTA SUNNITA

Almeno 39 persone sono morte e 80 sono rimaste ferite in quello che sembra l’ultimo episodio della violenza settaria in Pakistan. Un’autobomba è esplosa poche ore prima dell’alba a Multan, nel Pakistan centrale, 425 chilometri a sudovest della capitale Islamabad, nel mezzo di una veglia funebre, a cui partecipavano migliaia di persone, in memoria di un capo estremista islamico sunnita, ucciso lo scorso anno. L’azione terrorista avviene meno di una settimana dopo un altro sanguinoso attentato dinamitardo alla moschea sciita di Zainabya, nella città di Sialkot, che ha provocato 30 morti. Testimoni hanno visto parcheggiare ai bordi della strada un’auto che è esplosa poco dopo; la polizia presume che la deflagrazione sia stata innescata con un comando a distanza; dopo circa un minuto, tra la confusione e le urla delle persone in fuga, è occorsa una seconda esplosione, che secondo gli agenti sarebbe partita dal serbatoio di una motocicletta. Fonti mediche del locale ospedale precisano che una trentina di feriti versano in serie condizioni. I partecipanti al raduno erano simpatizzanti del Sipah-e-Sahaba Pakistan, un’organizzazione radicale sunnita dichiarata fuori legge dall’attuale presidente del Paese asiatico Pervez Musharraf perché considerata vicina ai talebani afgani e che oggi continua le sue attività sotto altro nome. Quando sono esplose le bombe, la folla aveva appena concluso la commemorazione del primo anniversario della morte del ‘maulana’ Azam Tariq, parlamentare, guida spirituale e uno dei dirigenti del Sipah-e-Sahaba, organizzazione sospettata di molti attentati contro la minoranza sciita, ucciso un anno fa in un agguato. Le autorità non escludono che l’attentato sia una ritorsione per la strage alla moschea sciita di Sialkot, a sua volta forse collegata all’uccisione di un capo estremista islamico sunnita due settimane fa da parte delle forze dell’ordine pakistane; ma restano aperte tutte le altre ipotesi.Misna