Toscana

IRAQ, SCONTRI ARMATI, SEQUESTRI, DECAPITATI TRE CURDI: UN ALTRO GIORNO BRUTALE

Rapimenti, esecuzioni sommarie, scontri armati: anche ieri in Iraq è stata un’altra giornata di orrore e violenza, soprattutto nel nord del Paese. In serata è giunta la notizia del rapimento di 15 guardie nazionali irachene, il temuto braccio armato del regime di Saddam Hussein, sequestrati dal sedicente gruppo delle ‘Brigate di Mohamed Ibn Abdallah’, che ha minacciato la loro uccisione se non verrà scarcerato Hazem al Araghi, esponente di spicco del movimento del capo sciita ribelle Moqtada al Sadr, arrestato domenica mattina.

A Samarra, a nord di Baghdad, l’esplosione di un’autobomba contro una pattuglia mista di polizia locale e militari americani ha provocato la morte di due iracheni e il ferimento di sei persone.

Tre giovani appartenenti al Partito democatrico del Kurdistan sono stati invece decapitati nell’ennesima agghiacciante esecuzione, le cui immagini sono state poi diffuse via Internet da un gruppo che l’ha rivendicata.

Dal nord dell’Iraq, in particolare nel cosiddetto triangolo sunnita, giungono notizie del rapimento di una dozzina di camionisti turchi, di cui molti sarebbero stati uccisi. Secondo la polizia, “quattro camion con targa turca” sono stati attaccati nei pressi di Balad, circa 75 chilometri a nord di Baghdad; la stessa fonte ha aggiunto che “tutti gli occupanti sono stati colpiti a morte”; i convogli erano diretti a Mossul. La sera precedente altri tre camion turchi erano caduti in un’imboscata: un autista è stato ucciso e altri cinque rapiti.

Ancora morti civili a Falluja, dove il fuoco americano – che nei giorni scorsi aveva causato decine di vittime, tra cui donne e bambini – ha provocato la morte di tre operai iracheni. Secondo fonti di agenzia, un blindato Usa avrebbe sparato contro i tre; il comando statunitense fa sapere che il mezzo ha aperto il fuoco contro persone che in apparenza stavano costruendo una fortificazione. Vicino a Hilla, un centinaio di chilometri a sud della capitale, gli americani hanno ucciso anche un colonnello dell’esercito iracheno che non si sarebbe fermato a un posto di blocco. Misna