L’associazione delle Ong italiane non intende ritirare, al momento, i suoi operatori umanitari dall’Iraq. Ad annunciarlo la stessa associazione in una nota diffusa oggi. “Non accettiamo – afferma Sergio Marelli, presidente dell’associazione delle Ong italiane (che raccoglie 163 Ong di cui 9 presenti in Iraq: Intersos, Cesvi, Cosv, Terres des Hommes, Coopi, Gvc, Avsi, Movimondo, Iscos) – la logica di questi terroristi che credono di fermare, attraverso il terrore, la nostra missione di pace a favore del popolo iracheno. I volontari dei nostri nove organismi restano a fianco della popolazione. Lasciare ora i territori in guerra, sarebbe un comportamento contrario al mandato stesso delle nostre associazioni umanitarie. I progetti di cooperazione in Iraq vanno avanti e valutiamo di volta in volta, paese per paese le misure da mettere in campo. Il permanere o il ritiro delle Ong viene valutato di volta in volta in applicazione delle norme applicate da tutte le Ong nelle situazione di emergenza e di conflitto”. “I tre obiettivi – continua Marelli – che per noi restano prioritari sono: l’esito positivo della liberazione dei 4 operatori delle nostre Ong, garantire la sicurezza agli altri operatori che lavorano in territorio iracheno e continuare a portare l’aiuto alle popolazioni locali. Mettiamo a disposizione delle Istituzioni, che per noi devono essere l’unico soggetto istituzionale a intraprendere le trattative per la rapida liberazione degli ostaggi, la rete di contatti, le conoscenze e le relazioni che le nostre Ong hanno instaurato con le realtà locali”.Sir