Toscana

EUROPA-AFRICA, A FIRENZE IL 17-18 SETTEMBRE PRIMA CONFERENA INTERNAZIONALE

Circa 150 rappresentanti delle Regioni dell’Unione Europea e delle Autorità sub-statali di 33 paesi dell’Africa (con la presenza di ben 4 ministri da Chad, Rwanda, Sudan e Uganda) si incontrano a Firenze, venerdì e sabato 17 e 18 settembre 2004, per gettare le basi di un modello di decentramento politico, amministrativo e fiscale, che permetta ai diversi enti territoriali di collaborare per la creazione di una cooperazione ‘dal basso’.

A partire dagli anni Novanta numerosi Stati africani hanno avviato un processo di riforme istituzionali per dare vita ad organismi di potere locale (dai municipi, alle province, alle regioni o dipartimenti ecc..) da coniugare con l’organizzazione tradizionale di famiglie, tribù e clan. Il processo è ancora debole in molte nazioni (anche perché l’organizzazione statale è centralizzata sui modelli coloniali lasciati da Francia e Gran Bretagna), ma rappresenta una delle maggiori novità politiche dell’Africa post-indipendenza, come dimostrano le realtà del Sud Africa, Uganda, Kenia, Ghana, Rwanda, Mozambico e Botswana.

“Il sostegno al processo di decentramento in Africa –spiega Riccardo Nencini, presidente della Conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni Europee (Calre)- è una condizione necessaria per il rafforzamento del buon governo, della democrazia e quindi della pace e dello sviluppo economico locale”.

A Firenze, per la prima volta, assieme ai responsabili delle diverse Agenzie della Nazioni Unite, si riuniranno (nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio) sia i vertici delle Regioni dei 25 paesi dell’Unione Europea con quelli di circa 60 realtà amministrative sub-statali di una trentina di paesi africani, sia esponenti governativi (esempio: Protais Musoni, ministro rwandese incaricato del ‘buon governo’), sia intellettuali, studiosi e rappresentanti della società civile africana impegnati nei progetti concreti di cooperazione legata al decentramento politico-amministrativo. E’ in caso dell’ugandese Yash Tandon (oppositore del dittatore Idi Amin e fondatore dell’International South Group Network, che organizza centri in Sud Africa, Zimbabwe, Burkina Faso ecc..).

All’incontro, promosso da Calre, Agenzia Desa (responsabile del settore per le Nazioni Unite) e Consiglio regionale della Toscana, partecipano anche Guido Bertucci (direttore della Divisione di pubblica amministrazione e gestione dello sviluppo locale dell’Onu), Paul Smoke (coordinatore per il Masaschussetts Institut of Technology del programma di ricerca comparata sul decentramento finanziato dal ‘Programma della Nazioni Unite per lo Sviluppo’), Kadmiel Wekwete (direttore dell’unità sul governo locale per l’UNCDF dell’Onu).

“La Toscana era la sede naturale per candidarsi ad ospitare la prima Conferenza delle Assemblee regionali europee e africane sul tema ‘Decentramento: la nuova dimensione della democrazia, della pace e dello sviluppo’ –ha affermato Enrico Cecchetti, vice-presidente del Consiglio regionale e responsabile dell’iniziativa-, perché il suo tessuto socio-istituzionale è ad alto tasso di cooperazione internazionale. Per settembre sarà pronta la mappatura degli enti, degli organismi del terzo settore e di quelli religiosi che già operano nel continente africano: credo che supereranno le 400 unità”.

In occasione della prima Conferenza delle Regioni Euro-Africane verranno organizzate tantissime manifestazioni collaterali in ogni Comune (mostre, concerti, spettacoli, dibattiti, letture di opere di autori africani, gastronomia locale ecc..) tra cui il primo incontro regionale delle Associazioni Africane in Toscana, cioè le diverse comunità che qui risiedono faranno il punto sui modelli di integrazione, sui servizi e sulle opportunità di lavoro in questo territorio anche in relazione alle diverse etnie e nazioni di origine. (cs-G. di I.)