Toscana
DARFUR, ANNAN: GOVERNO SUDAN NON RISPETTA IMPEGNI. SITUAZIONE ANCORA GRAVE
Nonostante “qualche progresso”, la situazione in Darfur non è migliorata e il governo del Sudan non ha “pienamente” mantenuto alcuni degli impegni presi con la comunità internazionale: con queste parole Kofi Annan, segretario generale dell’Onu, parlando di fronte al Consiglio di Sicurezza ha fatto il punto sul Darfur, la regione occidentale sudanese teatro da oltre un anno e mezzo di scontri e violenze capaci di generare la “più grave crisi umanitaria del pianeta”, come l’ha definita l’Onu. Nel suo resoconto Annan ha chiesto al Consiglio il dispiegamento, “il prima possibile”, di una vasta forza di pace, ma anche una maggiore “presenza internazionale”. Annan non ha, invece, toccato il tema di possibili sanzioni economiche contro il governo di Khartoum. In base alla risoluzione votata il mese scorso, l’Onu aveva dato 30 gironi di tempo al governo sudanese per mostrare la propria volontà di risolvere la crisi sudanese, in caso contrario il testo ventilava la possibilità di non meglio precisate “misure”. Tra le richieste dell’Onu spiccava quella di disarmare le milizie di predoni arabi (noti col nome di Janjaweed) ritenute le principali responsabili delle violenze e considerate da alcuni molto vicine a Khartoum, accusata di appoggiarli e finanziarli. Il resoconto di Annan è stato definito “corretto e bilanciato” dal rappresentante sudanese all’Onu, l’ambasciatore Elfatih Erwa.