Toscana
CAP ANAMUR: GHANESI ESPULSI RISCHIANO PROCESSO IN PATRIA, ACNUR CRITICA ITALIA
Rischiano di essere processati per aver “danneggiato l’immagine del Ghana” i 24 cittadini ghanesi tornati ieri ad Accra dopo essere stati espulsi dall’Italia dove erano arrivati la scorsa settimana, insieme ad altri 13 compagni di sventura, a bordo della Cap Anamur che li aveva raccolti al largo delle acque del Mediterraneo per farli sbarcare sulle coste siciliane. Lo riferiscono fonti della MISNA sul posto, precisando che la storia dei 24 ghanesi (che in un primo momento avevano dichiarato alle autorità italiane di essere sudanesi) è oggi sulle prime pagine di tutti i giornali locali. Definiti “impostori” sulle colonne e negli editoriali dedicati alla loro vicenda dai principali quotidiani ghanesi, i 24 potrebbero essere processati in base all’articolo 185 del codice penale nazionale, che sostanzialmente considera reato la falsa testimonianza che possa arrecare danno all’immagine e alla reputazione del Ghana o del suo governo. Il ministro dell’Interno, Hackman Owusu-Agyemang, parlando al termine della lunga riunione che si è tenuta ieri nell’Ufficio di indagini nazionali (Bni) nei pressi dell’aeroporto di Accra, ha condannato i propri connazionali per “aver sfruttato, o tentato di sfruttare, a proprio vantaggio una situazione drammatica come quella del Darfur”. Il destino dei 24 naufraghi verrà deciso in un incontro già fissato tra il direttore del Servizio Immigrazione ghanese, il procuratore generale della Repubblica del Ghana e il ministro della Giustizia, che definiranno se, e come, procedere per vie legali. Intanto la direttrice dell’immigrazione ghanese, la signora Elizabeth Adjei, ha fornito alcuni particolari sulla vita dei 24 espulsi dall’Italia. Quasi tutti avevano passato gli ultimi due anni della loro vita in Libia, lavorando duramente per raccogliere i soldi necessari a pagare il ‘biglietto’ per l’Italia ai mercanti di immigrati. Alle autorità ghanesi, i 24 hanno confermato di essere stati salvati dopo un naufragio nel mar Mediterraneo dall’imbarcazione tedesca Cap Anamur.