Toscana

IRAQ, POTERI SPECIALI A PRIMO MINISTRO PER LOTTA A GUERRIGLIA E TERRORISMO

Spiccare mandati d’arresto, ordinare perquisizioni, limitare gli spostamenti di persone sospettate di crimini, imporre lo stato d’emergenza in alcune zone dell’Iraq: sono alcuni dei ‘poteri speciali’ conferiti al primo ministro di Baghdad Iyad Allawi in base a un decreto sulla sicurezza nazionale approvato ieri. L’obiettivo è fermare la spirale di violenza che attanaglia il Paese, alimentata dalla multiforme guerriglia – che ha origini e motivazioni diverse – diffusa in gran parte dell’Iraq.

Allawi potrà anche “restringere il movimento all’interno dei confini nazionale, proibire l’espatrio, imporre restrizioni sulle riunioni pubbliche e il porto d’armi”. Il decreto permette inoltre di imporre la legge marziale in circostanze che lo rendano necessario, per periodi di tempo limitati. Il governo dovrà motivare l’eventuale ‘stato di emergenza’, che potrà essere introdotto soltanto dopo l’approvazione del presidente, dei due vice e della maggioranza degli attuali 32 ministri che compongono il governo ad ‘interim’ e non potrà estendersi oltre i 60 giorni.

Secondo l’emittente britannica ‘Bbc’, dal marzo 2003 a oggi la violenza ha provocato 11.000 vittime irachene, in gran parte civili, oltre a quasi un migliaio di soldati della coalizione. Da mesi gli attacchi dei movimenti armati colpiscono non solo le truppe straniere d’occupazione, guidate dagli Usa, ma anche e soprattutto obiettivi civili e le forze di polizia irachene. Intanto, proseguendo con una tecnica che sta toccando da vicino tutti gli alleati americani che hanno inviato truppe in Iraq, un gruppo di sequestratori ha rapito un lavoratore straniero, sulla cui identità vi erano inizialmente dei dubbi, ma le autorità di Manila hanno confermato essere un filippino. I rapitori, che in un video diffuso ieri dalla televisione satellitare ‘Al Jazeera’ si sono qualificati come le Brigate ‘Khaled Ibn al Walid’, avevano chiesto il ritiro entro 72 ore dei militari inviati da Manila in Iraq (circa 40 soldati), come condizione per non uccidere la vittima. Il governo delle Filippine, per ora, non ha ancora reso nota la sua posizione sulla vicenda ma nel frattempo ha imposto un divieto ai propri connazionali di recarsi in Iraq per motivi di lavoro.Misna