Lo Stato di Israele deve rivedere il tracciato della barriera di contenimento detta anche muro della vergogna’ che il governo guidato dal primo ministro Ariel Sharon sta facendo edificare al fine di separare i territori abitati dai palestinesi in Cisgiordania dalle città israeliane. Lo ha stabilito l’Alta corte israeliana, imponendo all’esecutivo di Sharon di adoperarsi per minimizzare le sofferenze provocate dalla costruzione del muro alla popolazione palestinese. Una parte consistente della barriera sorge, infatti, in territorio palestinese e non israeliano e i muri di cemento o le reti metalliche e i tanti check-point rendono difficilissimo per la popolazione palestinese recarsi persino a lavorare nei territori vicini; in alcuni casi, inoltre, la viabilità è stata così profondamente modificata e le misure di sicurezza talmente rafforzate che per percorrere i pochi chilometri che separano due villaggi occorrono ore. Il primo ministro palestinese Abu Ala ha subito rilanciato, esprimendo il parere che non basti modificare il tracciato per reintegrare i diritti negati al suo popolo ma che sia necessario abbattere l’intera barriera. Per il prossimo 9 luglio è atteso sulla questione del muro della vergogna’ un pronunciamento anche della Corte internazionale di giustizia dell’Aja, presso la quale le prime udienze si sono svolte a cominciare dallo scorso febbraio.Misna