Toscana

LA VOCE DELLE CHIESE CRISTIANE SULLA GUERRA IN IRAQ: ESSERE SEGNO E STRUMENTI DI PACE NEL MONDO

“Essere segno e strumenti di pace nel mondo”. E’ questo il compito più importante delle Chiese oggi ma per far ascoltare la loro voce, i cristiani devono essere uniti. “L’unità dei cristiani – dice Keith Clements, segretario generale della Conferenza delle chiese cristiane (Kek) – e la loro azione a favore della pace nel mondo sono le facce della stessa medaglia”. Si è parlato anche di pace, lotta al terrorismo e guerra in Iraq al IX Congresso internazionale su “Dietrich Bonhoeffer e l’umanesimo cristiano” che si è chiuso oggi a Roma con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, il vescovo luterano Margot Kaessmann e il segretario generale della Federazione mondiale luterana, Ishmael Noko. Secondo Kaessmann “non c’è nessuna via di pace sulla via della sicurezza”. “In nome della sicurezza – ha spiegato il vescovo donna – sono state uccise e torturate delle persone. Su questo il movimento ecumenico deve far sentire la sua voce”. “Dobbiamo dire con fermezza – ha detto Kaessmann – che non c’è nessuna legittimazione alla tortura, a nessun costo e per nessuna ragione”. “Il movimento ecumenico – ha aggiunto il vescovo – deve schierarsi a favore dei diritti umani in nome della pace. I cristiani di tutte le chiese e di tutto il mondo devono affermare che non c’è nessuna via alla pace ma che la pace è la via”.

Riguardo alla guerra un Iraq, il vescovo luterano ha detto: “ciò di cui siamo disponibili a parlare è l’utilizzo di una forza di pace internazionale e con funzioni di polizia che però può essere legittimata solo dalla Nazioni Unite. Il terrorismo non può essere combattuto con la guerra ma solo attraverso l’alleanza di popoli di tutte le nazioni e di tutte le religioni impegnati per la pace. Deve cioè essere chiaro che la religione non incrementare i conflitti ma al contrario può contribuire a risolverli”.

Il segretario generale delle Federazione mondiale luterana, Ishmael Noko, ha parlato invece delle difficoltà incontrate per far arrivare ai leader politici la voce delle Chiese. “Ho passato – racconta – ore e pre nei corridoi delle Nazioni Unite e dei governi e posso testimoniare quanto sia difficile far ascoltare in quelle sedi la voce delle chiese”. Noko ha ricordato l’incontro dei leader delle Chiese con il segretario di Stato Usa Colin Powell ma – ha detto Noko – è stato un incontro con “un sordo”. Sir