In un discorso alla nazione tenuto poco fa alla radio e televisione nazionale congolese, il presidente della Repubblica democratica del Congo, Joseph Kabila, ha invitato la popolazione alla calma sottolineando, per la prima volta in lingua locale (Lingala), che l’esercito ha la situazione sotto controllo. Dopo aver ricostruito le dinamiche del tentato colpo di Stato condotto stamani alle prime ore del giorno (alle 2.00) da un gruppetto di militari guidati da un ufficiale della guardia presidenziale, Eric Lenge, Kabila ha precisato che l’esercito ha già arrestato almeno una dozzina dei circa trenta golpisti. Lange e i suoi uomini, intanto, sarebbero in fuga verso la Ndjili Brassereia nella zona sudorientale della città di Kinshasa, un’area dove si trova una fitta foresta. Fino a qualche ora fa i golpisti si trovavano accerchiati dalle forze regolari congolesi e dalla polizia della capitale nei pressi di uno dei più grandi accampamenti militari di Kinshasa (campo Tachitachi) ma sarebbero comunque riusciti a fuggire e ad attraversare buona parte della capitale (ben 60 chilometri) giungendo fino alle periferia sud-est. La vita a Kinshasa, intanto, sembra essere ripresa tranquillamente. In un’intervista rilasciata a Radio Okapi’, l’emittente della missione delle Nazioni Unite in Congo (Monuc), il leader dei presunti golpisti ha detto di agire in nome del popolo congolese accusando il governo di transizione di disinteresse nei confronti della popolazione. Misna
