Una maggiore protezione e attenzione per le scuole e le istituzioni dove i bambini sono soliti radunarsi. A chiederlo è la Caritas di Gerusalemme dopo che lo scorso 1° giugno un carro armato israeliano, secondo quanto riferisce l’Unrwa, l’organizzazione umanitaria delle Nazioni Unite (Nu) che dal 1950 si occupa dei rifugiati palestinesi, ha aperto il fuoco, a Rafah, in direzione di Tel Es-Sultan, colpendo una scuola e ferendo due bambini di dieci anni, uno dei quali versa ancora in gravi condizioni. E’ la seconda volta in un anno dichiara il Commissario generale dell’Unrwa, Peter Hansen che un bambino viene colpito dal fuoco israeliano mentre si trova in una scuola delle Nazioni Unite. Questa indifferenza alla sacralità delle scuole con la bandiera delle Nu viola ogni norma umanitaria ed è assolutamente deplorevole. L’esercito israeliano deve fare i passi necessari per indagare sulla vicenda e assicurare i responsabili alla giustizia. Claudette Habesch, segretario generale della Caritas Gerusalemme, ha deplorato fatti del genere non importa da quale parte siano stati causati. I bambini ha detto hanno il diritto di accedere alla scuola e all’istruzione. Gli alunni hanno il diritto di essere al sicuro dentro la loro aula. Guerra e scuola non devono confondersi. È inconcepibile che un bambino, mentre cerca di migliorare il proprio grado di istruzione, torni a casa con ferite sul corpo. Questo non deve accadere più. Facciamo appello a tutte le fazioni in lotta ad evitare scuole e luoghi dove i bambini si riuniscono.Sir