Toscana

IRAQ, IL CONSGLIO REGIONALE CHIEDE IL RITIRO DEL CONTINGENTE ITALIANO

La Toscana chiede «il ritiro del contingente militare in Iraq». Centrosinistra e Rifondazione comunista hanno votato mercoledì scorso una mozione, presentata da Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi, che chiede al Governo e al Parlamento italiano il rientro dei militari e di attivarsi per un immediato passaggio dei poteri all’Onu, «Solo nel caso in cui l’Onu – si legge nella mozione – assuma in prima persona la responsabilità di guidare la transizione irachena di responsabilità di guidare la transizione irachena, l’Italia deve concorrervi attivamente e con piena assunzione di responsabilità, nelle forme indicate e richieste dalle Nazioni Unite stesse». «Le nostre forze militari partite per una missione di pace – ha detto il vicepresidente della regione Angelo Passaleva – si trovano in una situazione di conflitto e il ritiro delle nostre truppe non sarebbe un cedimento al terrorismo, ma una segnale forte di disimpegno verso la politica Usa».

Contrario alla mozione il centro-destra, che aveva presentato una propria mozione che è stata respinta. Il documento, firmato da An, Fi e Udc, chiedeva a Claudio Martini di impegnarsi assieme al governo «per cercare soluzioni tempestive, idonee ad assicurare, tramite il fattivo coinvolgimento dell’Onu, la sicurezza internazionale, il proseguimento della lotta al terrorismo e una rapida conclusione della crisi irachena, al fine di risparmiare il sacrificio di vite umane». In più, la mozione chiedeva al governo italiano «di attivare tutte le nazioni aderenti all’Onu al fine di elaborare e approvare un’apposita risoluzione idonea a porre le basi per la creazione, dopo il 30 giugno, sotto l’egida dell’Onu, di un governo iracheno di transizione in grado di accompagnare il Paese fino al graduale ripristino della vita economica». Non è possibile lasciare l’Iraq al proprio destino, ha affermato Virgilio Luvisotti